1. Sabrina


    Data: 02/08/2021, Categorie: Etero Autore: pacobelli, Fonte: Annunci69

    Sabrina, solo a pronunciare il suo nome mi torna in mente il suo profumo, dolce e pungente allo stesso tempo. Sabrina è una di quelle donne che non dimentichi mai e che tutti dovrebbero incontrare almeno una volta nella vita. Lei era ed è ancora un avvocato di Torino, una tosta, di quelle che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, sempre con la risposta pronta e fulminea. Solo a guardarla capivi che con lei non si scherza e, particolare non di poco conto, emanava una sensualità alla quale nessuno era immune, ne uomini ne donne. Non era bellissima, ma standole accanto non potevi far altro che pensare a come saltarle addosso. Alta circa uno e sttantacinque, capelli neri portati sempre raccolti, al posto delle gambe due fusi, vestita sempre in maniera elegante, mai volutamente sexy e ciò nonostante le persone non potevano staccarle gli occhi di dosso.
    
    La conobbi due anni fa, per lavoro. Io avevo una causa importante a Torino e il mio avvocato di Napoli mi consigliò di rivolgermi allo studio di Torino in cui lavorava Sabrina. Il primo incontro avvenne qui a Napoli, nel mio ufficio. La prima volta che la vidi mi si fermò il cuore, tanto che non potei fare a meno di pensare a mia moglie e al fatto che mai prima di allora avevo guardato un'altra donna in quel modo e mi chiesi se quel pensiero valesse come un tradimento. Ovviamente, cercai di rimanere impassibile e di non mostrare a Sabrina l'attrazione che provavo per lei. Non sono mai stato un cascamorto e sul lavoro ...
    ... ero ancora più attento. Ciò nonostante sono abbastanza sicuro che lei mi leggesse come un libro aperto e che era anche compiaciuta da quel mio imbarazzo.
    
    Parlammo per più di un'ora della causa e delle possibili strategie da intraprendere, ma più lei mi parlava più io pensavo a quanto fossero sensuali le sue lunghe gambe, al profumo dei suoi capelli e quanto avessi voluto mordere le sue labbra. Più lei parlava più la mia eccitazione cresceva e con lei il mio cazzo diventava sempre più turgido e duro al punto che iniziava a farmi male. Lei, come ovvio che sia, si accorse di tutto, ma a differenza mia non sembrò minimamente imbarazzata e continuò a parlare di leggi e cavilli da sfruttare come se niente fosse. La mattinata trascorse in fretta e verso ora di pranzo le chiesi se voleva andare a mangiare qualcosa, così come avrei fatto con qualunque altra persona, ma lei declinò l'invito e mi chiese se potevo portarla in areoporto perchè da li ad un'ora avrebbe dovuto prendere un volo per tornare a casa.
    
    Una volta all'areoporto la accompagnai fino al checkin e la salutai, al che lei con un tono ed un espressione maliziosa che mai le avevo visto durante la giornata mi disse "allora ci vediamo a Torino per la causa".
    
    In realtà non era necessario che io partecipassi personalmente alla causa, quindi capii subito che quello non era un semplice saluto ma un vero e proprio invito. Il mio unico problema era che la causa si sarebbe tenuta tra un mese e a me quel mese sembrò un anno, ...
«123»