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Brasa scoerta - terza e ultima parte
Data: 04/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Honeymark
... sì. - Siete ancora insieme? Quelle amiche le portate ancora in casa vostra? Non risposi. Era come dire sì. Finì il ballo e si mescolò con la gente. Ballai con mia moglie. - A che punto siamo? – Mi chiese riferendosi a Lorenza. - La stanno corteggiando tutti. - L’ho visto. Parlavo di noi. - Manca un ultimo step. Dopo un po’ mi avvicinai a Lorenza che aveva intorno alcuni cavalieri che ci provavano. - Posso avere l’onore di ballare con My fair Lady? – Le dissi con tanto di inchino. I cavalieri le fecero posto e la portai in mezzo alla sala a ballare, facendoli schiattare d’invidia. La strinsi per sentirla vicina un’ultima volta. Mi si avvicinò all’orecchio come se volesse infilarmi la lingua ma era per sussurrarmi qualcosa. - Accetto, – disse dolce. – Ma a due condizioni. - Dimmele, – risposi, sentendo già un certo calore all’inguine. - Anzi tre. - Sentiamo. - Tu mi inculi e lei mi frusta. Siamo d’accordo su questo? - Wow…! - E quando mi inculi ti lecca le palle. - Anche viceversa. - D’accordo. - E la terza? - Mi aiuti a cercare il moroso giusto. - Anche se poi non mi leccherà le palle mentre ti inculo? – Ironizzai. - A quello penserò io, – rispose stringendosi a me. Prima di andarcene, Lorenza mi presentò alcuni amici, in modo che potessimo fare qualche ragionamento a bocce ferme. Poi uscimmo, dove ci avevano portato l’auto per tornare a casa. Lungo la strada non dicemmo nulla, ma avevo ...
... spiegato a mia moglie che Lorenza aveva detto sì. - Vieni cara, – le disse mia moglie facendola entrare in casa. Le prese lo scialle e me lo mise in mano insieme alla sua stola. Quindi la accompagnò davanti alla porta della camera degli ospiti. - Entra pure e mettiti in libertà, – le disse indicandole l’accappatoio piegato sul letto. – Poi esci che ti aspettiamo in camera. Io e mia moglie andammo nella nostra camera da letto, lei entrò in bagno a cambiarsi, io mi spogliai e infilai l’accappatoio. Quindi tornai da Lorenza. Era me che doveva trovare ad attenderla fuori dalla sua porta. Uscì dopo qualche minuto, la abbracciai. - Stasera non ti frusteremo, stai tranquilla, – le sussurrai. – È la prima volta e saremo il più delicati possibile. Annuì. - Va tutto bene? Le chiesi piano. Annuì ancora. - Vuoi che ti riporti a casa? Era un filtro per verificare che dicesse la verità. Scosse la testa. Voleva proprio restare. - Vieni allora. Vedrai, sarà bellissimo. - Devo fare qualcosa in particolare? - Comportati liberamente, – risposi. – Mi pare che sei bravissima. Annuì ancora una volta. - Ah, – aggiunsi. – Ci piace essere leccati. Ti va? - Sì, rispose, lo sai. - Ci puoi leccare anche i piedi, le ascelle, i sessi? - Sì, sì! – Rispose entusiasta. Allora feci l’ultima richiesta. - Ci leccheresti anche il buco del culo? - Sììì! La portai al cospetto di mia moglie che indossava solo una canottiera nera col pizzetto. - ...