1. Argo, il mastino del guardicaccia (parte prima: il primo incontro)


    Data: 05/08/2021, Categorie: Zoofilia Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Era veramente prestissimo, ma papà non si era fidato a lasciarmi a casa da sola, così mi aveva praticamente obbligata ad andare con lui. Però poi, impietosito dalla mia faccina assonnata, aveva ceduto e mi aveva lasciata a dormicchiare nella capanna da caccia. Lui, due amici un paio di cani da ferma e il guardiacaccia avevano proseguito in macchina addentrandosi nella riserva, mentre io me ne stavo spararanzata su una vecchia poltrona di pelle davanti al fuoco che scoppiettava allegro nel caminetto. Con me a godersi il calduccio era rimasto anche Argo, un cagnone enorme, non era un cane da caccia ma un grosso mastino dal pelo corto che il guardiacaccia lasciava a custodire la baracca. Era veramente un bestione, aveva un testone enorme e avrebbe potuto incutere un certo terrore. Non ha me che sono sempre andata d'accordo con i cani e che avevo capito subito che di questo esemplare non dovevo avere nessuna paura. Il suo padrone mi aveva avvertita, l'unica cosa che dovevo temere era di essere sporcata dalla sua bava, che da bravo mastino perdeva in modo più che abbondante e che mi aveva subito sbrodolato sulle mani quando avevamo fatto conoscenza al nostro arrivo. Ora era lì, sdraiato a due metri da me che con la sua enorme lingua si faceva un po' di toeletta, una gamba sollevata sopra la testa, si leccava pacificamente le grandi palle e il pene. Il suo ritmico leccare mi stava quasi ipnotizzando, non riuscivo a distogliere gli occhi da quella lingua e dal rosso pisello che ...
    ... cominciava ad uscire dalla guaina di pelliccia. Quasi senza rendermene conto una mano abbandonò il libro che stavo facendo finta di leggere e scese lentamente verso la cintura che teneva stretti i miei pantaloni. La slacciai e sbottonai i jeans in modo da riuscire ad infilare le dita sotto le mie mutandine. Le mie dita cominciarono ad accarezzarmi la passera, mentre guardavo il cane che continuava sereno la sua toeletta. Ero sempre più eccitata, qualche mugolio mi scappava dalle labbra e cominciavo a bagnarmi come una fontana. Evidentemente i miei umori dovevano essere profumati, perchè ad un certo punto il mastino smise di leccarsi l'uccello e alzò il testone dilatando le umide narici per annusare meglio gli effluvi che la mia figa bagnata stava diffondendo nella stanza. Dovevano essere odori molto interessanti, almeno dal punto di vista di un cane, perché con un'agilità che non gli avrei mai attribuito si rizzò in piedi e si avvicinò a me. Mi ficcò il muso tra le cosce e diede una bella annusata al mio sesso. Io avevo la mano infilata sotto le mutandine, come a proteggere la mia virtù, ma nonostante questo l'odore della mia vagina dovette piacergli assai, perché cominciò a darmi delle spinte col naso, come a voler spostare la mia mano in modo da poter annusare meglio. Lo accontentai subito, levai la mano da sotto le mutande e gliela ofrii affinché potesse annusarla e leccarla a piacere. Questo fece, la annusò per bene e cominciò a leccarla di gusto, come se fosse cosparsa di ...
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