Il ritorno all'anormalità
Data: 05/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Maks, Fonte: EroticiRacconti
Il fine settimana proseguì abbandonando il binario di lussuria su cui si era piacevolmente avviato. Travolti da un treno ad alta velocità, ritrovarsi in una stazione di provincia a cambiare con un regionale a gasolio, eppure godersi il viaggio, nei suoi mutevoli aspetti. Come programmato, dopo l'assurda avventura a tre e le inattesi lesbicate tra mia moglie Marta e la spettacolare Sara, tornai in città a prendere il figlio di costei. Per strada non potei fare a meno di chiamare Monica, magari per approfittare di quel mio viaggio in solitaria per andarla a trovare. La stronza in effetti mi confessò di passare un periodo no col marito Fabio, senza tuttavia entrare troppo nei dettagli. Non aveva voglia di parlare né di vedermi, ok vaffanculo Monica, deludente come sempre! Fu una bella domenica per il bambozzo, si divertiva col nulla in campagna, come se non fosse mai uscito di casa. Certo è dura avere i genitori separati a quell'età, ma proprio non capivo come quel bradipo col faccione gonfio di merendine e videogiochi potesse essere il figlio della vulcanica Sara, una tipa in grado di trasformare in una mezza mattinata me e mia moglie in due libertini navigati. Un po' per compassione, un po' per divertimento, presi a cuore il ciccione e lo feci spassare il più possibile. Intanto l'atmosfera tra noi adulti si era raffreddata, come se una volta oltrepassato il limite della nostra stessa libido, dovessimo fare i conti con le nostre coscienze, coi nostri scrupoli. Trascorremmo ...
... comunque la seconda parte di quel weekend in allegria e relax, ciascuno nel più autentico rispetto dell'altro. Rincasati la domenica sera, io e Marta scopammo con raro trasporto, senza fronzoli né giochetti, solo carne, abbracci crudi e penetrazioni. Un violento reflusso dell'arrapamento del sabato, poi il vuoto: giorni di assenza e distanza, presi dal lavoro, dalla routine. I miei pensieri tornavano continuamente a Monica, come se soddisfatto il pene, ora fosse il turno del cuore. Mia moglie percepì il mio turbamento, mi chiese spiegazioni. Insinuò che fossi cotto di Sara. Sorrisi spontaneamente e negai, svelandole il motivo della sua visita a casa nostra il venerdì prima. Le raccontai con tono ironico dei selfie da puttana trovati nel telefonino di Sara in modo da sminuirne il fascino e smontare così la sua tesi da moglie gelosa. Marta reagì in maniera spropositata contro la mia presunta insensibilità nei confronti di Sara, pensai che in fondo avevano fatto sesso insieme e io avevo lasciato che accadesse senza nemmeno avvisarla di quelle ombre. Continuava ad alzare la voce contro di me a difesa della povera ragazza madre, a sua detta costretta dalle difficili condizioni familiari a intraprendere l'attività di chat girl: puttana, ma solo virtualmente. Foto, atteggiamenti, video, abbigliamenti, tutto a comando di click di sconosciuti, per soldi. Raggelai. Marta sapeva, sapeva più di me, sapeva cose che io non avevo nemmeno immaginato. E si era incazzata come mai accaduto prima. ...