Luci
Data: 07/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Dandy Rotten
... evitarne lo sguardo.A discapito del �gruppo bonazze�, c'era invece il �gruppo delle cesse� il cui immeritato ruolo di �leader� spettava di diritto alla Preside: Valeria Franchi. Una delle donne più brutte che mai avessi visto, che neppure in gioventù doveva aver brillato per bellezza, a cui seguiva la nipote, Enrica Franchi, studentessa di quinta, dal passato luglio diciottenne, e che sembrava la zia da giovane ma forse era ancora più brutta, con quel naso esageratamente pronunciato e quegli occhiali a fondo di bottiglia, antipativa e smorfiosa all'inverosimile, addirittura minacciava di �chiamare sua zia(la preside)� ogni volta che notava qualcosa che non le andava a genio. Poi c'era la sua amica del cuore, che poteva essere scambiata per una sua �gemella di bruttezza�, ovvero Alessia D'Elia... più magra, e con quelle ridicole trecce da scolaretta nonostante i suoi diciotto anni e mezzo. Poi c'era Marina Bandiera, una somara (scolasticamente parlando) più vecchia di me di sei mesi, pluriripetente dai capelli stopposi e naso all'insù che la faceva apparire come la versione reale della Signorina Rottermeyer (la governante bisbetica di Clara, l'amica del cuore di Heidi), e con quell'�r� moscia che ogni volta che diceva la parola �porco� (anzi �povlco�) faceva ridere pure i polli, infine Elvira Sandri, che arrivò quando ero ancora al mio terzo anno, mi sbavò dietro per tre anni buoni e che visti i miei incidenti di percorso, era arrivata alla quinta in classe con me... e ...
... sembrava decisa a riprendere la caccia interrotta qualche tempo prima: ogni volta che poteva restare sola con me cercava di approfittarne, per fortuna, avevo sempre una scusa valida per non restare solo con lei! Era strabica, sproporzionata, grassa e gelatinosa e con una sudorazione che la faceva puzzare di continuo... per il mese di settembre, ancora potevo adottare la scusa dell'età (Elvira compiva diciotto anni il 2 ottobre)... ma poi? Che avrei fatto? Arrivando invece al personale ATA, c'era Lea, detta anche �La Presenza Inquietante�. Sembrava uscita da un film dell'orrore, tipo �Non aprite quella porta�. Grassissima, larghissima, dai capelli scuri ma ai quali non era possibile stabilirne un colore definitivo da tanto variavano a seconda della luce. Maleodorante (tanto da chiedersi come poteva avere cura dell'igiene scolastica se non ne aveva della propria), e con un viso perennemente rabbuiato in un'espressione cupa, come se il mondo intero le avesse fatto del male. L'incubo degli studenti più giovani era quella di ritrovarsi soli con lei in uno spazio stretto...E ALLA FINE ARRIVA LUCILucilla Aymone entrò nella nostra classe la seconda settimana di scuola. Fui subito colpito dai suoi lunghi capelli biondi, dal suo sorriso gioviale, da quella bocca perfettamente disegnata, e soprattutto dalle perfette forme che mal celava sotto larghi jeans e giubbotti in finta pelle.Nata in Svizzera da famiglia italiana, si era diplomata in fotografia diversi anni prima, e dopo alcuni anni di ...