1. Mia figlia - 4 - La prima volta, che meraviglia


    Data: 05/08/2021, Categorie: Incesti Autore: Cuck 2014, Fonte: EroticiRacconti

    ... papa....prendimi....fammi ancora tua....chiavami...scaldami col tuo prezioso seme...- Aveva implorato la ragazza mentre con le mani allontanava il viso del padre che appariva reduce da una seduta di sauna tanto il suo viso era congestionato,bagnato di umori vaginali e grondante di sudore. Il padre di Marina era un uomo fisicamente ben messo e alto più di un metro e ottanta. In quella posizione dunque,gli risultava molto agevole infilare la figlia restando in quella postura. Rimanendo praticamente nella stessa posizione,aveva abbassato il bacino della ragazza e prima che le natiche poggiassero sul piano della scrivania,l'aveva tirata e se e l'aveva penetrata con un colpo secco e preciso. Al primo affondo Marina non era riuscita a trattenere un gridolino di dolore subito trasformato in gemiti di piacere. I due corpi erano talmente vogliosi ed eccitati che sono bastate solo poche escursioni dentro quel corpo aperto e disponibile affinché,con un affondo finale ed un rantolo di oscena libidine,l'uomo aveva cominciato a scaricarsi dentro la fica della figlia che rispondeva con incontrollabili convulsioni e grida di godimento. La loro intesa affettiva ed erotica era pari alla loro perversione e,senza che Marina glielo chiedesse,il padre le si è inginocchiato davanti ed aveva cominciato a leccarla per ripulirle con la lingua,la fica dal suo sperma e dagli abbondanti umori sgorgati dal suo godimento. Anche Marina lo aveva ripulito con la bocca prima che il padre andasse in bagno a ...
    ... ricomporsi e cambiarsi la camicia inzuppata di sudore. Il loro match erotico era durato circa un'ora,restava dunque ancora un po di tempo per andare al bar per un panino. -Ricordi papà.- Gli aveva detto Marina mentre seduti al tavolino consumavano il loro fugace spuntino: -Ricordi,è stato come la prima volta. Anche allora l'abbiamo fatto nel tuo ufficio e tu non volevi. Era una domenica e dunque eravamo soli. Sai papà,adesso devo proprio confessarti,avevo aspettato io il momento propizio in cui saremmo potuti restare soli senza il rischio di essere disturbati. Quella domenica al rientro dalle vacanze in cui tu sei andato in ufficio per preparare un po di lavoro per il mattino successivo in cui avrebbe riaperto l'ufficio. Lo ricordi papà,senza preavviso come oggi,ero arrivata io in minigonna e senza mutandine. Avevo rischiato sai,mentre venivo stando attenta a non fare movimenti sbagliati,una folata di vento mi aveva sollevato la gonna mettendo in mostra tutto il mio ben di Dio che avevo preparato per te. Che Paura quella volta! E poi dopo lo scampato pericolo tu non mi volevi! Non ricordo neanch'io come ho fatto,ricordo solo che mentre eri disteso sul divano e ti stavo succhiando il cazzo (Scusa papà!)avevo cominciato a piangere dalla gioia. Non mi sembrava possibile...non volevo credere neanch'io a ciò che stava succedendo. E invece era tutto vero ed ero riuscita a portarti ad un tale stato di eccitazione che mi eri venuto subito in bocca. Avevo ingoiato tutto e ricordo come ...