1. La mattina dopo


    Data: 07/08/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: taniarosa, Fonte: RaccontiMilu

    La stanza era immersa in una cupa penombra, Chiara poteva sentire la testa che pulsava e l'attrito fresco delle lenzuola di cotone sulla pelle, l'odore diffuso di sabbia e aria calda che penetrava tenace dalla finestra chiusa.Non riconosceva la stanza, non sapeva come fosse arrivata lì e in quel momento non le interessava nemmeno: i postumi di una serata finita troppo oltre le impedivano di riacquistare lucidità.Si sentiva pesante, aveva la teste confusa riguardo alla sera prima ma sapeva che sarebbe bastato aspettare e come dopo ogni grande bevuta, scorci di ricordo le avrebbero permesso di ricostruire le ore precedenti.Immobile, lasciò che la mente vagasse.Il locale di quella specie di villaggio turistico era una meta per numerosi ospiti esterni: la pista era ampia e piena di gente, a un suo estremo si trovava il palco dove il gruppo di turno o il dj conducevano la parte musicale della serata, all'altro estremo il bar, dove veniva condotta la parte interessante.Ricordava grandi mani addosso, che la sostenevano dal ventre mentre cadeva in avanti.In quel posto la penombra veniva interrotta ritmicamente da fastidiosi lampi di luce provenienti da faretti colorati, la musica era alta.Si era seduta al bar su uno sgabello defilato, aveva già bevuto parecchio a cena, prima di salutare i conoscenti che aveva incontrato nei tre giorni precedenti e al gruppo dei quali si era unita in quella vacanza altrimenti solitaria, loro andavano a far mattina altrove.Non ne aveva avuto ...
    ... voglia, aveva preferito bere ancora e ancora, fino a stordirsi per i fatti suoi.Un uomo le si era seduto accanto.Ricordava la sua sagoma, era alto e grosso, con la pelle olivastra, uno del luogo, con una lunga camicia scura, pantaloni morbidi e aspetto autoritario.Lei indossava un ampio abito estivo bianco e svolazzante, con un cardigan blu che riparasse dalla notte vicino al deserto.Perché ora non aveva i suoi vestiti?Nel buio sentiva addosso altre stoffe sconosciute, oltre a quella delle lenzuola.L'uomo le si era rivolto dopo aver vuotato un primo bicchiere di liquido ambrato, lei era al terzo vodka e Dio solo sa cosa, per chiederle il suo nome e altre varie sciocchezze alle quali aveva risposto educatamente, per quanto poteva ricordare.Il rumore di passi poco fuori dalla camera la mise in allerta per un attimo, poi passarono allontanandosi.L'uomo di cui non sapeva il nome le aveva appoggiato una mano sulla coscia, seduti al bar. Non si trattava del tocco casuale di chi &egrave alle prime armi, era un gesto sicuro, che non ammetteva repliche.La vodka era diventata la quarta, si sentiva a disagio ma lo lasciò fare.Un ricordo subito successivo la scosse: ogni volta che le faceva una domanda la mano su di lei guadagnava terreno.Dal ginocchio le chiese per quanto tempo si sarebbe fermata, salendo di pochi centimetri fermandosi per il tempo in cui Chiara parlava. Una volta a metà coscia le chiese come mai fosse in vacanza sola, al margine della gonna le chiese se potesse offrirle ...
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