Africa bollente
Data: 07/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: robgra63, Fonte: Annunci69
Jenny usci dalla casa infuocata dal clima rovente di quella stagione, dovevano ancora arrivare le piogge ma..
Era sola, il suo uomo era partito da giorni e non sarebbe tornato tanto presto. Gli mancava e con il caldo che provava era ancora meno tollerabile.
Fuori, si sedette sulla panca di legno appoggiata alla parete, tutto era caldo e le bruciava la pelle anche sotto il vestito leggero che indossava senza intimo, non poteva pensare di sentirsi addosso altre indumenti.
L’aria era immobile e rovente, chiuse gli occhi e senti tutti i pori della sua pelle aprirsi e emettere un sudore caldo che presto cominciò a scorrerle sul corpo, sul viso e sulle gambe che allargò nella speranza che un filo d’aria vi penetrasse per rinfrescarle le cosce.
Sollevò il leggero tessuto scoprendo completamente le gambe snelle e tornite, sentiva il sudore scorrere fastidioso sul viso e scendere sulle spalle, in mezzo ai suoi seni, poi giù sul ventre e ancora sulle cosce e lungo le gambe.
Si allargò il vestito sul seno alla ricerca di un inutile refrigerio, Stranamente comincio a sentirsi eccitata da quei rivoli che le scorrevano addosso, sembravano piccole dita leggere che la percorressero tutta.
Si rilasso contro la parete, le mani appoggiate sulle ginocchia. I suoi capezzoli si inturgidirono, sollevando la stoffa leggera, immaginava che fossero così evidenti per chi avesse potuto vederla. Pensiero che l’eccitò ancora di più, sentiva la sua fica quasi scoperta dalla stoffa che ...
... aveva sollevato, fremere mentre il respiro ansimante dal calore esagerato si accelerava ancora di più.
Pensieri confusi le turbinavano nella mente, si sentiva come fluttuare nel calore, il corpo rilassato, i sensi accesi da quei fremiti sensuali che la stavano eccitando, facendola pensare a persone e cose viste e fatte, ai suoi desideri mai abbastanza appagati ancora nella sua giovane esistenza.
Allagò ancora di più le gambe sentendo le labbra della sua fica che si aprivano leggermente come ad offrirsi al calore e alla natura attorno a lei, alzò le mani al seno, senti come pensava, i suoi capezzoli turgidi dritti in su sui seni acerbi e sodi, li strinse con le dita e fremette mentre un piacere languido la invase.
Sembrava che la sua mente si annebbiasse e una specie di sonno eccitato la invadesse. Fù in quel momento che senti qualche cosa attorno a lei. Non era niente di definito, una sensazione come di una presenza estranea nel vuoto incandescente che sapeva avere di fronte.
La sensazione continuò, si fece più definita, una presenza, ora era sicura.
Il suo corpo fradicio di sudore, abbandonato su quella panca, non si mosse, non reagii e lei si chiese quale magia la tenesse così passiva.
Ora sentiva un leggero fruscio di cosa? piedi che leggermente scivolavano verso di lei? Vento che muovesse le foglie sul terreno o un’animale..
Non aveva paura, nella zona non c’erano animali pericolosi, ma qualunque cosa fosse, lei non poteva muoversi, una sorta di malia la ...