Socmel
Data: 10/08/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: birbante58, Fonte: EroticiRacconti
Socmel! Credo che dal titolo di questo racconto si capisca che siamo in emilia romagna, stavamo cercando stabilità nei nostri incontri mensili, visto che per tutti e due era abbastanza comodo , per me in particolare per le molteplici occasioni di viaggi di lavoro in loco. Pomeriggio ore 17 circa, vado a prenderla in stazione, baci e lacrimucce come ogni volta che ci vediamo, i suoi occhi sorridono e brillano di eccitazione, la abbraccio forte forte e sento i suoi seni premere contro il mio petto, è fine estate siamo ancora vestiti leggeri. Ho giacca e cravatta ma è un proforma per lavoro, visto che ho anche fatto giri per clienti. Per oggi il mio giro è finito e mi posso dedicare a lei, è la prima volta che passiamo la notte assieme. L’hotel che ho scelto è fuori città, non ho trovato nulla di comodo vicino alla stazione , ma siccome domani andremo in veneto , va bene così. Nel tragitto dalla stazione all’hotel ,mezz’ora circa, non ha fatto altro che pastrugnarmi l’uccello da sopra in pantaloni, così ho guidato a cazzo duro, la troietta è piuttosto arrapata mi pare! Non che io sia da meno , anzi! Mi ha messo la mano sulla patta appena saliti, ha aperto la cerniera e ha posato la sua manina sui miei slip, palpando il cazzo e facendomelo crescere, poi avrebbe voluto farmi un pompino mentre guidavo ma la ho fatta desistere perché eravamo in città ed era chiaro, ci avrebbero visto tutti. Così si è limitata ai palpeggiamenti. Io ovviamente ho ricambiato per quello che potevo, ...
... strusciandole la figa da sopra i jeans: la sentivo umida e calda pregustavo la notte che avremmo passato assieme colma di passione, lei gemeva , smaniava, voleva che mettessi la mano sotto, dentro le sue mutandine già bagnate ma guidando non potevo anche se avrei voluto, così premevo forte sul grilletto e più premevo più lei mi stringeva il cazzo fin quasi a farmi male. Arrivai quasi a farla godere ma sicuramente è andata su di giri parecchio, anche senza venire. Così arriviamo all’hotel, io a uccello duro (che mi sono coperto con la ventiquattrore) e lei a figa bagnata e gambe larghe, i jeans leggermente umidi proprio lì, cercando di coprirsi con la borsetta, visto che aveva una tracolla dove era il necessario per la notte (cioè spazzolino e dentifricio , che altro sarebbe servito?) Ci danno la chiave della stanza e saliamo con l’ascensore, una telecamera ci proibisce di continuare a toccarci e lei in un orecchio mi dice : ti farei un pompino qui, mentre saliamo! Con il rischio di essere visti appena le porte si aprono! Arriviamo nella stanza arrapati persi, mi libero della giacca e della cravatta (finalmente) e mi preparo a saltarle addosso , ho una voglia matta di mangiarle la passera! Ma , sorpresa…la stanza ha un poggiolo con il parapetto in cemento sovrastato dalla solita ringhiera di metallo, ovviamente di fianco ci sono altre stanze che posso vedere quello che succede, basta sporgere la testa. Lei apre la finestra scorrevole e va fuori appoggiandosi , spingendo indietro ...