1. Milano segreta


    Data: 12/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: carl_snake, Fonte: Annunci69

    Sono due anni che non vedo ne sento Michela, o Micky come ero abituato a chiamarla anche nei momenti più intimi.
    
    Sono due anni che ogni giorno, quando il getto d’acqua della mia elegante doccia mi accarezza i capelli fino ad offuscarmi la vista, rivedo quelle stesse gocce scendere leggere sulla sua pelle di pesca. Sì, quella pelle così morbida e profumata da sola era capace di svegliare il mio più forte desiderio di accarezzarla. Morderla. Possederla. Non solo il mio, ma anche il desiderio di qualsiasi persona la incontrasse, per strada, in coda al supermercato o i più fortunati nell’affollata metro rossa durante il suo quotidiano viaggio attraverso il capoluogo lombardo.
    
    Proprio lì l’ho vista la prima volta. Mi era così vicina che oltre al suo profumo di vaniglia sentivo il calore del suo corpo. Quella ragazza dai capelli d’arancia aveva un’aurea così magnetica che tutte le mie energie erano concentrate nel mantenere il mio avambraccio nudo così vicino al suo da percepirne la presenza cercando di far apparire la cosa una necessità in quell’agglomerato di persone.
    
    Ad ogni suo movimento seguiva il mio e quel contatto era sempre più deciso. E’ stata la prima volta che la sua pelle di seta mi provocava un brivido capace di spezzarmi il fiato.
    
    Sarebbe successo tutti i giorni su quello stesso tragitto, dal lunedì al venerdì.
    
    Passando dall’avambraccio alla mano. dalla mano agli occhi.
    
    I suoi occhi. Due gemme di topazio. perfetti. Incorniciati da un filo di ...
    ... trucco nero su quella sua carnagione di porcellana. Non so quanto tempo sono rimasto a guardarli, ma sicuramente tanto da perdere la mia fermata. Micky (ancora non conoscevo quel nome) se accorse e abbozzò un sorriso malizioso. Anche io le sorrisi del tutto inebetito e colmo di vergogna per essere stato scoperto in quel mio gioco erotico segreto.
    
    “io scendo alla prossima”. Furono queste le sue prime parole. Io le sorrisi e ci fu silenzio fino all'apertura delle porte.
    
    “dove andiamo?”
    
    “prendi un caffè?”
    
    “sì”
    
    Solo davanti a quel dito di caffe bruciato mi accorsi di quanto fosse tutto così naturale. Erano due mesi che passavamo 15 minuti uno accanto all’altra, e forse non ero solo io a cercare lei. Non eravamo degli sconosciuti anche se avevo sentito la sua voce solo da pochi minuti.
    
    E mi raccontò di lei, del suo lavoro, dei suoi studi, dei suoi sogni. E io gli raccontai dei miei, e le confessai il mio sogno più grande: rivederla.
    
    Fu così che al secondo appuntamento dopo quel lunghissimo venerdì di lavoro, dopo un ora e mezza passata in enoteca a chiacchierare e bere come una coppia affiatata fummo colti entrambi dalla passione. Ci baciammo per strada come non mi era mai capitato, scrutando l’uno il corpo dell’altra con le nostre mani curiose e impazienti. Un taxi chiamato al volo ed eravamo a casa sua. Un appartamento piccolo ma ordinato, profumato di lei. Neanche il tempo di chiudere la porta che eravamo già nudi. Era la prima volta che vedevo il corpo di una ...
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