Vicini di casa
Data: 15/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: max herrscher, Fonte: EroticiRacconti
... suo strap on, e con le mani, era bene aperta, infatti il fine settimana con Giorgio Anna non provo’ nessun piacere a essere scopata dal marito, oramai solo delle sensazioni forti sia di cazzi piu’ importanti che le umiliazioni verbali e fisiche la facevano eccitare. Poi il lunedi torno’ dai Padroni, e ricomincio’ la solita giornata, solo il martedi il vecchio diede disposizioni a Ines di farla riposare che la sera Giovanni voleva portarla fuori e dopo tanti anni da scapolo senza donne si meritava un piccolo piacere, invece a Mario bastava averla li a casa non gli interessava farsi vedere ed invidiare in balera. Martedi sera, ore 20,00 Anna venne vestita e truccata come una puttana d’alto bordo, vestitino nero trasparente acquistato appositamente per l’occasione, trasparente ma con dei motvi floreali nelle parti strategiche che coprivano ovviamente le natiche la passera ed i seni ma lasciando intuire che sotto era nuda. Collarino di cuoio nero,con anello per far capire che era una schiava o una puttana. Orecchini grandi ad anello, rossetto rosso fuoco, labbra evidenziate di nero lungo il bordo, trucco pesante, rimmel rosa acceso sfumante verso il viola che le davano uno sguardo erotico al massimo. Giovanni quella sera si mise in tiro, vestito in cravatta, pareva il classico contadino arricchito, orologio rolex, anello vistoso. La porto’ in un ristorantino di classe dove aveva prenotato, costoso, ma dove avrebbe potuto cenare in fidanzatini le disse, pero’ quando arrivarono, ...
... e da come gli altri avventori la guardavano pareva di piu’ una puttana che va a cena con il cliente. Essere una schiava in casa dei suoi padroni era una cosa, ma apparire agli occhi del mondo come una puttana, la fece vergognare tantissimo, era imbarazzata e teneva gli occhi bassi, anche nel sedersi il cameriere le sposto’ la sedia, ma lei non ebbe il coraggio di incrociare lo sguardo, si sedette cercando di non scoprire troppo le cosce ma il vestitino risaliva paurosamente. Era imbarazzatissima e non apri bocca, nemmeno per le ordinazioni, in silenzio aspettava, fu Giovanni a ordinare per entrambi. Giovanni si comportava con molta gentilezza le versava da bere, le parlava come se veramente fossero un coppia di fidanzati facendole mille complimenti, ma lei era tesa, spaventata dalla situazione. Non riusciva a mantenersi rilassata. Era tesa. Giovanni le prese la mano, e le sussurro’:Anna, bellissima Anna, stai tranquilla, nessuno ti toccherà a meno che non sia io a permetterlo, stasera voglio che tu pensi solo a me, sei una schiava lo sai, e quindi devi solo imparare a obbedire anche in pubblico, stai tranquilla nessuno puo’ farti nulla, se ti vergogni, vedrai che il piacere ne sarà aumentato, alzati la gonna e siediti a culo nudo. Anna, alzo’ uno sguardo supplice: ti prego, non qui, ti prego, abbi pietà. Ma lo sguardo di Giovanni non le lasciava scampo, era autoritario e si aspettava la sua obbedienza. Anna alzo’ la gonna cosa facile si sollevava con facilità. Ma non poteva ...