1. Bagnata da una pioggia fatta di peccato.


    Data: 29/08/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69

    Sapevo già che avrei fatto meglio a non dirle nulla, quando vidi la mia ragazza sorridermi uscendo dal bagno della camera d'albergo capii subito a che gioco volesse giocare.
    
    Aveva indossato un elegante camicione di raso bianco, un paio di splendide Manolo Blahnik anch'esse bianche con una bordatura nera ed una fantasia floreale in pizzo.
    
    La cintura che aveva allacciato in vita era l'ultimo dei tre indumenti che aveva deciso di indossare.
    
    Penso' per un attimo alla borsa poi decise che i soldi non le servivano ed i documenti avrei tranquillamente potuto tenerglieli io.
    
    Mentre facevamo colazione mi resi conto di quanto oscena fosse la sua tenuta.
    
    Dopo essersi seduta di fianco a me il camicione risali' vertiginosamente.
    
    Le cosce erano completamente scoperte, nascoste alla vista del cameriere solo dalla tovaglia, mentre la scollatura si era aperta mostrando sfrontatamente un capezzolo.
    
    Nicol si godette tutto il mio imbarazzo e la mia gelosia, il movimento scoordinato e spudorato con cui si alzò dal tavolo fu il preambolo di ciò che la mia giornata sarebbe stata.
    
    Spinse all'infuori le splendide gambe abbronzate, assicurandosi che un corpulento turista al tavolo di fianco si fosse accorto di lei e le spalancò oscenamente, dandogli il tempo di godersi il pube completamente depilato, coperto solo dal perizoma trasparente.
    
    Alzandosi si girò di schiena mentre il camicione faticava a ricoprire completamente le sue giovani natiche.
    
    Si tirò giù il tessuto con ...
    ... studiata indifferenza e mi sorrise
    
    "Niente taxi ho visto che il cenacolo è a solo quattro fermate di metro da qui, non la ho mai presa e sono curiosa di provare"
    
    Studiavamo entrambi all'ultimo anno di università, conoscevo quanto la biondissima monella fosse perversa ed esibizionista perché ormai ci frequentavamo da tre anni.
    
    La sua voglia di apparire e andare contro le convenzioni era frutto forse della rigida educazione da "famiglia bene" di provincia dove era cresciuta o più probabilmente era proprio il piacere perverso che provava nel vedere i maschi desiderare di usarla come carne da macello in cui svuotarsi i testicoli.
    
    La metro era pienissima, l'odore dei corpi ed i profumi che si intrecciavano in un cocktail dolciastro mi nauseavano o forse quella sensazione era solo un riflesso per quello che i miei occhi stavano vedendo.
    
    Nicol si era posizionata vicino ad un gruppetto di operai addetti alla manutenzione vestiti con delle sudice tute bluastre.
    
    Dal loro accento i quattro dovevano essere stranieri e all'incirca avevano l'incarnato e il colore dei capelli che mi fece pensare fossero degli slavi poco più che trentenni.
    
    Il camicione della mia ragazza si alzava in modo sempre più sconcio mentre gli scossoni della metropolitana la spingevano a turno contro il corpo di uno o dell'altro.
    
    Le porte si aprirono e sali' ancora più gente, mi alzai in punta di piedi per osservare meglio, la mano di uno di loro le si era infilata tra le cosce ma la cosa parve ...
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