In cantiere (parte 3) - Racconti Erotici

In cantiere (parte 3)

Confesso...nel secondo capitolo ho dato voce ai miei desideri ma...il cerbero della reception davvero non li ha fatti salire. La realtà è stata molto più rude...

Per settimane non li ho rivisti, impegnati su altri cantieri.

Sapevo che sarebbero tornati e per fortuna le mie mansioni hanno richiesto più tempo del previsto. Nel frattempo ho scritto quel famoso capitolo due che mi ha regalato deliziosi momenti nel scriverlo...

Che delusione quando al loro ritorno li ho sentiti distanti e indifferenti...cosa era successo in quelle settimane? Semplici sensi di colpa verso le rispettive compagne ho scoperto poi, ma sul momento l'ho presa talmente male da gettare il mio devoluto su quel delizioso e passionale pizzaiolo dallo sguardo tenebroso che mi tentava quotidianamente. Ed ecco di nuovo riaccendersi la fiamma negli occhi dei miei due elettricisti, non hanno sopportato l'intimità che si era creata con quel giovane seduttore che frequentavano ad ogni pranzo e cena praticamente. Lentamente il gioco ha ripreso, ma con la dichiarata intenzione di rimanere fermi nella loro nuova virtù. Una delle ultime sere, sentivo la tensione fra noi palpabile, le allusioni sempre più pesanti ed esplicite. Armando voleva che il caro valentino mi scopasse una buona volta per non sentirlo più recriminare tutte le sere e tutte le mattine. Lui si considerava fuori dal gioco, in sicurezza, pensando che fossi interessata solo a Vale. Tutto questo mi divertiva e innervosiva, tanto che ormai non ...

... ero neanche più sicura di volere fare qualcosa con loro. D'altronde quello che mi aveva intrigata era la prepotenza del desiderio che avevano manifestato, quindi a questo punto potevo trovare di meglio.

Quella sera mi portarono a cena in un ristorante diverso e più vicino al cantiere.

Prima avevamo bevuto già tre birre e Armando continuava a ripetermi che Valentino era pronto, che mi avrebbe aiutata a concludere quella sera...io continuavo a sorridere e tenermi alla larga da Vale. Al ristorante abbiamo preso una buona bottiglia di vino bianco, Valentino era seduto accanto a me e continuava a sussurrare di fargli vedere il seno...no le sue parole erano fammi vedere le tette" continuava a ripeterlo e Armando ad insistere "eh dai, fagliele vedere visto che ci tiene". "Non se lo merita", parlavo solo ad Armando, nemmeno lo guardavo Vale. Poi mi sono alzata e sono andata alla toilette per sfilare il reggiseno e nasconderlo in tasca. Valentino se ne é accorto subito e non mi staccava più gli occhi di dosso. La sua mano ha cominciato a scivolare sui miei jeans e con indifferenza studiata l'ho lasciato fare. Intanto nella conversazione non si parlava d'altro che della mia capacità di eccitarli tutti durante il lavoro, delle mie continue provocazioni involontarie (uhm...davvero involontarie? )

del feeling evidente che c'era tra me e Valentino e del fatto che la fedeltà é un valore relativo. Tutti questi discorsi in realtà li faceva Armando mentre io ero totalmente concentrata ...