Piacere george
Data: 29/08/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: cpfantasy7559, Fonte: Annunci69
Mi chiamo George, da piccolo ero goffo, mi aggiravo tra gli adulti con fare impacciato, spesso il loro sguardo si posava su di me, specie quello delle signore, amiche di mia madre che ogni domenica venivano a trovarla. Mia madre era giovane e bella, faceva la vita, o come si dice.... io sono nato per sbaglio, uno sbaglio pagato caro che le ha condizionato la carriera, perchè lei era procace ed aveva un futuro da pornostar...... e poi sono arrivato io, bambino settimino, nato da una scopata all'insegna di droga e sesso non protetto. Mi chiamo George, ho ventidue anni, e tutto ciò che faccio nella vita è godere, grazie a quello mi guadagno da vivere, me lo hanno insegnato bene le amiche di mia madre, quelle donne sempre alticcie che quando entravano in casa mi toccavano, mi degnavano dei loro sguardi maliziosi e compassionevoli, cercando di capire se il dono che aveva mia madre della completa perversione l'avessi ereditato io......ebbene si, mia madre mi ha tramandato quello che sapeva fare meglio, dare la gioia, ovviamente a pagamento.....Mi chiamo George e questa è la storia di un ragazzo diventato squillo, cresciuto nella voluttuosità e nella lussuria, nel denaro e nel piacere. Oggi non sono più goffo e impacciato ma un ragazzo con un grande cazzo che si muove a suo agio tra le gambe delle donne vogliose e benestanti, mogli insodisfatte o signore verso il tramonto che hanno ancora nell'animo le voglie adolescenti, disposte a pagare un piacere che non sarebbe dovuto ...
... secondo i canoni del tempo.
Oggi ho ricevuto una telefonata, pensavo fosse la solita cliente in cerca di qualche ora soddisfacente ed invece mi accorgo che la voce è tremula, le parole sono stentate, insomma mi trovo al telefono con una brava ragazza in cerca di un emozione forte, incoraggiata dalla migliore amica che le ha consigliato, prima del matrimonio, un'esperienza frugale che potesse non farle rimpiangere ciò che avrebbe lasciato della sua libertà andando incontro ad una vita certa e ortodossa sotto il profilo sentimentale. Insomma, come si dice quella botta e via che non aveva provato prima e che forse, nella sua vita futura, non avrebbe dovuto più provare.
Ci vediamo alle nove di pomeriggio in un albergo che frequento abitualmente; al telefono le ho detto cosa indossare e dove trovarsi. Mi avvicino al bar; lei, una biondina di non più di trent'anni, sta già sorseggiando ciò che le avevo detto di ordinare. Quando mi vede e capisce che sono io, mi sorride imbarazzata...non le do il tempo di tergiversare e la prendo per mano, l'accompagno nella hall dove chiedo al consierge la chiave della camera, la solita che prendo per questi incontri. Nessuna parola, tanti sguardi, tanti dubbi che percepisco in lei e che risolvo con sorrisi e ammiccamenti, mettendola incredibilmente a suo agio. L'ascensore sembra fare un tratto interminabile, eppure saliamo solo fino al decimo piano..... nell'attesa però mi spingo con un bacio innocente sulle labbra, lei si scansa ma sorride, ...