1. In campeggio con papà - (racconto di incesto gay)


    Data: 20/08/2021, Categorie: Incesti Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Era la fine dell’estate del 1978, avevo quasi diciassette anni allora, e come ogni volgere dell’estate io e papà ci prendevamo una settimana per stare noi due da soli. Niente di particolare, solo che tra la mamma, le mie tre sorelle e le loro amiche, la casa era sempre piena di femmine. Sempre a ridere o discutere o litigare tra loro, noi eravamo un po’ esclusi e tutto sommato ci andava bene così… Dopo le due settimane di vacanza passate tutti insieme, in genere affittando un appartamento al mare da qualche parte, papà ed io avevamo particolarmente bisogno di evadere da quell’ambiente così drammaticamente femminile. Così prendevamo la nostra tenda canadese e andavamo a passare qualche giorno in montagna, soli immersi nel silenzio della natura, beandoci del meraviglioso senso di pace e dalla totale assenza di donne. Una cosa un po’ rude, quanto meno spartana, molto da maschi insomma… Grandi camminate, esplorazioni, lavarsi e cambiarsi poco, mangiare quello che capitava senza perdere troppo tempo in queste cose che ci lasciavamo volentieri alle spalle, e che avremmo ritrovato al nostro rientro in città. Questa volta avevamo piantato la nostra tenda e organizzato il nostro semplice campo su una splendida radura, che si affacciava sul ciglio di una profonda scarpata, e offriva una spettacolare vista sulla sottostante vallata. Lo spiazzo lasciato libero dagli alberi era piuttosto contenuto, circondato da altissime conifere che avevano tappezzato il terreno di soffici aghi di ...
    ... pino. Il profumo di resina che aleggiava in questa specie di nido tra i pini era buonissimo e metteva di buonumore. La sera precedente avevamo sofferto un po’ il freddo, per cui nel pomeriggio io e mio padre ci mettemmo a raccogliere e spaccare della legna e quando il sole calò e l’aria si fece più frizzante accendemmo un bel falò , sedendoci in fronte ad esso, guardando le fiamme salire alte verso il cielo, sinuose lingue di fuoco che danzavano nel buio della notte e scintille che brillando salivano verso il cielo stellato. Era una notte meravigliosa. Forse fu proprio per l’intensità e il senso di profonda intimità di quella splendida serata che fui preso da un momento di languore affettivo e mi avvicinai a mio padre chiedendogli che mi stringesse a sé. Tutto sommato ero solo un adolescente, e ogni tanto mi assaliva ancora un bisogno coccole e di tenerezza paterna. Mi accoccolai quindi tra le sue forti braccia, la schiena adagiata contro il suo ampio petto. Mi beai di quel momento di pace, così intimamente rannicchiato tra le braccia di mio padre. Lui mi teneva stretto a se e mi carezzava i capelli con le sue grandi e ruvide mani. Mio padre era un gran bell’uomo, abbastanza alto e massiccio, negli anni il suo lavoro come carpentiere aveva reso la sua muscolatura resistente e tenace, le sue braccia erano un fascio di muscoli e mi piaceva guardarle mentre lavorava, altra cosa che mi piaceva moltissimo di lui era il pelo, nero e folto, anche se gruppi di peli grigi cominciavano a ...
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