1. In campeggio con papà - (racconto di incesto gay)


    Data: 20/08/2021, Categorie: Incesti Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... comparire qua e là, che gli ricopriva avambracci e petto, scendendo verso il ventre, formando dei riccioli molto sexy intorno all’ombelico. Gli davano un aspetto molto virile, io gli somigliavo, ma non avevo altro che una fine peluria da adolescente e speravo che presto sarei diventato maschio come lui. Stavo proprio pensando al fatto che sul petto cominciava a comparirgli qualche pelo grigio quando mi resi conto che qualcosa stava premendo contro il mio fondoschiena. Possibile che fosse il pene di mio padre? Che la cosa fosse vera o no mi fece comunque uno strano effetto, mi mancò un attimo il respiro, mi venne la pelle d’oca sulle braccia e il sangue affluì al mio pisello che cominciò a rizzarmisi nelle mutande. Ogni tanto lo avevo visto nudo e devo dire che il suo attrezzo mi era sempre piaciuto, non che io non fossi ben messo, ma il cazzo di mio padre era veramente una roba ingombrante, con delle grosse vene in rilievo, la cappella massiccia nascosta dentro la pelle non circoncisa e un bel paio di testicoli che gli penzolavano in mezzo alle cosce possenti. Ero imbarazzatissimo e avrei voluto alzarmi per evitare che papà si accorgesse di quello che mi stava passando per la testa, ma nello stesso tempo non volevo fargli pensare che la sua eccitazione mi desse fastidio, non me ne dava infatti, anzi. Assurdi pensieri continuavano a frullarmi per la mente, pensieri di cui mi vergognavo, ma per fortuna prima che prendessero una piega veramente peccaminosa, venni interrotto da ...
    ... mio padre che mi disse che era giunta l’ora di andare a dormire. Mi alzai cercando di mascherare una mezza erezione e mi allontanai per andare a pisciare. Stavo sparando la mia urina in un lungo getto giù per la vallata, quando mio padre mi si affiancò, si tirò giù la patta dei pantaloni e senza nascondere il fatto di essere ancora parzialmente eccitato si mise a pisciare di fianco a me, lanciandomi una occhiata di complice soddisfazione. Aveva proprio un gran bel cazzo e non potei evitare di lanciargli una serie di rapide occhiate oblique. Dio mio, ma che mi succedeva, dovevo essere impazzito. Rapidamente mi diressi alla tenda, mi ci tuffai letteralmente dentro, mi spogliai, mi infilai in fretta e furia il pigiama di flanella e mi rannicchiai, quasi in posizione fetale sotto il sacco a pelo. Mio padre al contrario non sembrava avere particolarmente fretta, sistemò alcune cose lì fuori, attizzò il fuoco da campo in modo che ci riscaldasse durante la notte e dopo un po’ si infilò anche lui nella canadese. Con il suo corpo la ingombrava quasi completamente. Lo sentivo spogliarsi, lui non indossava mai il pigiama per dormire ma rimaneva in boxer e canotta. Io facevo finta di dormire, dandogli la schiena, con il volto girato dall’altra parte, lui si sdraiò di fianco a me. La nostra, in effetti, era una tenda proprio piccola, ma in quella occasione mi sembrò che si mettesse particolarmente vicino. Sentii il suo corpo aderire alla mia schiena, il calore che ne emanava mi avvolse, e ...
«1234...»