1. In campeggio con papà - (racconto di incesto gay)


    Data: 20/08/2021, Categorie: Incesti Autore: beast

    ... padre risalì oltre la mia gola e andò a tapparmi al bocca serrandosi e premendo forte contro le mie labbra. “Rilassati cucciolo, vedrai che il dolore passerà in fretta e presto comincerà a piacerti” mi sussurrò in un orecchio. Ubbidii e cercai di rilassarmi, faceva ancora un male cane ed ero a disagio ma lentamente riuscii a lasciarmi andare e in effetti il dolore poco a poco scemò e cominciai a provare delle strane sensazioni, decisamente piacevoli. Il cazzo di mio padre era entrato solo di pochi centimetri, lui mi disse di sputargli sulla mano con cui mi tappava la bocca e lui estrasse il pene e con la mia saliva se lo lubrificò meglio per tornare subito alla carica. Me lo mise dentro di nuovo, ora il dolore fu meno forte, trattenni il fiato e cercai di rilassare i muscoli del retto, “bravo il mio ragazzo” mi sussurrò di nuovo mio padre mentre riprendeva le lente spinte con cui faceva entrare il suo membro dentro di me. Ora era entrato quasi completamente, mio padre si sollevò sopra di me tenendo le braccia tese, come se dovesse fare dei piegamenti. Il suo corpo era completamente sollevato e eravamo uniti esclusivamente dal suo lungo bastone che entrava e usciva lentamente dal mio ano. “Lasciati andare tesoro e concentrati solo sul su quello che senti la sotto” mi disse dall’alto. Cercai di fare come diceva e lentamente mi rilassai, portando l’attenzione sulle piacevoli sensazioni che le pareti del mio sfintere trasmetteva al mio cervello. In effetti essere inculati non ...
    ... sembrava affatto male, anzi mano a mano che mi lasciavo andare diventava sempre più bello, era un misto di piacere fisico ma anche mentale, sentirsi un tutt’uno con mio padre, col mio bellissimo padre, sapere di donarsi a lui in questo modo così intimo e assolutamente proibito, aumentava a dismisura il piacere del suo membro che entrava e usciva ritmicamente e lentamente da me. Cominciai a mugolare di piacere e mio padre si eccitò incrementando il ritmo e la profondità delle spinte con cui mi penetrava. Cominciò ad ansimare sempre più forte e ad entrare sempre di più in me, entrambi sudavamo copiosamente e le gocce del suo sudore cadevano dalla fronte e dal petto sulla mia schiena, rendendola lucida e scivolosa, la temperatura della piccola tenda era sempre più alta e satura dell’umidità che i nostri corpi stavano producendo. Si fermò un attimo, allargò le mie cosce e posò le sue mani alla base della mia schiena, serrandomi fortemente dove partono i glutei e tenendomi stretto a sé, riprese a muoversi avanti e indietro sempre più forte, ansimando sempre di più finche non lo sentii contrarsi in un primo lungo spasmo di piacere, mi strinse i fianchi in una morsa d’acciaio, urlò come un lupo e il primo fiotto di sperma mi inondò le viscere. “Siiiiiiiiiii, eccomi, vengo… ” urlò nella piccola tenda, mentre raggiungeva un orgasmo violento. Con sei o sette spinte violente e profonde, tirandomi a se ad ogni colpo, mi riempì della sua sborra bollente e si accasciò esausto sopra di me ...
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