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Schiavo delle sue tette
Data: 08/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: ilcattivone
... grandi su quel corpo magro facevano un effetto dirompente. Era sempre stato il mio sogno da quando ero adolescente. Gambe perfettamente tornite, vita stretta, spalle larghe, capelli biondi. Quasi non credevo ai mie occhi di avercela davanti da quanto era fica.Lei mi vede ed inizia a fissarmi al di la delle lenti scure. Non potevo vedere gli occhi ma sicuramente esprimevano sfida. Nei prossimi 30 secondi mi sarei giocato tutto."Ciao Elena. Ti facevo meravigliosa ma tu superi ogni aspettativa!" Le prendo la mano, la guardo un secondo negli occhi in silenzio e poi mi avvicino per darle due baci sulla guancia."Elena, il Gambrinus è li. E se tu vuoi andiamo li. Però ti faccio una proposta alternativa. Tu sei sposata, io sono sposato e qui abbiamo un sacco di colleghi e conoscenti che possono vederci. Per venire qui ho dovuto prendere una stanza all'hotel Vesuvio che è a quattro passi. Fortunatamente me ne hanno data una con balconcino vista mare. Se vuoi possiamo andare li. Così saremo tranquilli e possiamo trascorrere la mezz'ora che mi hai promesso in tutta rilassatezza mentre ci gustiamo un ottimo caffè con lo spettacolo del mare . Poi nel momento in cui vorrai, potrai alzarti e andartene. Che ne pensi?"Il mio cuore batteva come quello di un bambino delle elementari al primo bacio della sua fidanzatina...Lei si tira su gli occhiali e mi fissa con aria sprezzante: "Mi prendi per una scema? cosa ti fa pensare che possa venire in una stanza d'albergo con ...
... te?""Ma no Elena. Dai scusami non volevo offenderti. Il Gambrinus è li. Pensavo solo che in un luogo più riservato potevamo parlare più liberamente e magari scambiarci anche qualche idea sulle nostre esperienze letterarie su Milù. Ma se la cosa ti infastidisce non insisto un minuto di più.""Mmmm e va bene. Tutto sommato non mi sembri così cattivo come vuoi farti passare. Ma non ti fare strane idee. Un caffè e poi sparisco per sempre".Il mio cuore, che nel frattempo si era fermato, ricomincia a battere tumultuosamente. Avevo le orecchie che mi fischiavano dallo stress che avevo avuto in quei trenta secondi.La prendo sotto braccio e mentre mi inizio a camminare in direzione dell'Hotel le sussurro all'orecchio "Elena mi perdonerai se sono stato sfrontato, ma visto che avrò solo trenta minuti insieme a te nella mia vita ho pensato che volevo passarli nel migliore dei modi e quindi ho rischiato"Che odore! Profumava di donna! La situazione mi stava facendo eccitare da morire. Alla sua vista avevo avuto un'erezione istantanea e lei se ne era ovviamente accorta. L'erezione era scomparsa quando lei mi aveva risposto in quel modo e adesso che mi ero riavvicinato a lei, il contatto con il suo corpo mi aveva dato un'altra potente scossa adrenalinica. Facevo fatica a camminare e ogni volta che il mio braccio strusciava l'esterno del suo incontenibile seno per il mio membro era un sussulto e per me una sofferenza visto che, per camminare in scioltezza, dovevo fare uno sforzo ...