Per mano nel mondo dei grandi
Data: 21/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: nikypoxpox, Fonte: RaccontiMilu
... fiorellini sbiaditi. Era una donna di circa 40anni, un bel viso solare con gli occhi scuri, illuminati da una dolcezza materna che rispecchiava tutta la sua figura. Entrati in casa ci accompagnò nella sua stanza da lavoro che odorava di stoffe e caffè in unapparente disordine dove probabilmente tutto era al suo posto. Mia madre venne subito al dunque: aprì la borsa della spesa mostrando la pezza appena comprata, mi indicò spiegando (quasi a volersi giustificare) che pur essendo io ancora un ragazzino voleva regalarmi quellabito perché facessi bella figura al matrimonio della nipote. Antonietta mi guardò con unespressione complice come si può guardare un giovanotto che la mamma vede ancora bambino, fece i complimenti per la stoffa confermando la buona riuscita dellabito. Per le misure sarei dovuto tornare nel pomeriggio perché era lora di pranzo e il marito sarebbe rientrato a momenti.Puntuale allora stabilita quel pomeriggio tornai a casa di Antonietta, mi aprì il portone di ingresso e salii le scale di corsa, era ad aspettarmi davanti alla porta dellappartamento con la sua vestaglia rosa e il sorriso luminoso. Mi fece strada fino al suo piccolo regno passando davanti alla porta della cucina dove il marito in divisa stava prendendo il caffè, lo salutai ma non rispose, lei mi chiese un attimo di pazienza lasciandomi solo nella stanza. Dopo un po sentii che lui usciva chiudendo forte la porta, Antonietta ricomparve con unespressione accigliata ma che svanì in un ...
... attimo appena si accorse che la guardavo. Mi fece mettere alla luce della finestra prima di cominciare a censire la mia figura. Pensavo che stare lì impalato fosse noioso, mi accorsi invece che era piacevole guardarla assorta nel prendere le misure che poi venivano annotate su di un libretto nero accanto alla macchina da cucire. Mi piaceva la sua presenza, lodore del suo corpo mischiato ad un leggero profumo di rosa, i suoi occhi scuri così vicini da immaginarci il passato, il solco del seno generoso e morbido. Tutto questo, a poco, a poco mi avvolgeva lanima e la fantasia, mi faceva star bene. Sei proprio un bel ragazzo, con labito nuovo sai quante ti correranno appresso. Disse per entrare in confidenza nel suo dialetto ormai diluito. Spero succeda anche con i jeans. Risposi sorridendo. Infranto quellargine di riserbo il dialogo divenne spontaneo, cominciammo a parlare del più e del meno, delle nostre giornate, del paese troppo piccolo e riservato, del suo rammarico di sentirsi sola in casa e fuori, la nostalgia dei colori di Napoli ed infine la confidenza di momenti difficili vissuti nellindifferenza degli altri. Pensieri malinconici raccontati in modo leggero, abilmente nascosti da una facciata luminosa. Io ascoltavo in silenzio non avendo parole adeguate da dire a quella donna delusa.Pur avendo un aspetto da uomo era comunque un ragazzo, con il pregio dellinnocenza presa per mano dalla voglia di sapere, probabilmente fu questo a trasmetterle fiducia, per sollevare il velo su ...