Racconto triste, nero come la notte
Data: 23/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Dominazione / BDSM
Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster
... stanca”.Il cuore mi saltò in gola per l'emozione quando subito dopo appoggiò una guancia sulla mia spalla. Allungai le braccia attorno al suo corpo caldo e la strinsi a me. Quell'abbraccio caldo e coccolante durò qualche minuto, ma avrei preferito che non finisse mai.Senza proferire parola Alina si staccò delicatamente da me, mi prese per mano per poi condurmi alla scricchiolante scala di legno nascosta subito dietro il bar. Strada facendo spense le luci, facendoci piombare in un buio quasi totale. Camminando piano, strette l'una all'altra, salimmo le scale. Giunte al piano di sopra Alina si staccò da me per accendere la luce. Ecco che un'abat-jour rosso fuoco illuminò l'ambiente, scaldando l'atmosfera di quella che a tutti gli effetti sembrava una mansarda. Ci trovavamo esattamente sotto il tetto. Tutto era in legno, le pareti come le doghe del letto e i braccioli di un minuscolo divano, accampato di fianco ad un tavolino con un cesto di frutta.In quell'istante mi resi conto che quella era la casa di Alina.“Ma... tu vivi qui?”, chiesi, un po' intimorita all'idea di essere troppo indiscreta. “Si, ti piace?”, rise lei.“Beh... si, è molto intima”, risposi ridendo a mia volta.Alina si sedette sul letto e allungò un braccio verso di me perché la raggiungessi. Obbedii e mi accomodai al suo fianco. Non potei res****re al suo azzurro sguardo così la baciai subito di nuovo. Lentamente ma inesorabilmente il nostro bacio divenne caldo ed eccitato. Ci stendemmo una di fianco ...
... all'altra e ci spogliammo, un pezzetto alla volta, scoprendoci ed apprezzandoci con calma. Il suo pallido corpo nudo con la pelle d'oca sembrava fatto apposta per essere idolatrato. La invitai ad infilarci sotto le coperte, dove saremmo potute stare più al caldo. Lì, avvinghiate l'una sull'altra, ci lasciammo trasportare dal desiderio e dal piacere che le nostre reciproche carezze ci portavano. Dopo un paio d'ore di dolcezza e piaceri ci abbandonammo sfinite alla stanchezza. Alina lanciò uno sguardo alla finestra e vide che nevicava. “Hey, sta nevicando”, disse, “non ci siamo accorte, chissà da quanto nevica”. Mi misi a sedere e guardai la neve scendere copiosa e danzante, sopra i pini del bosco che nasceva poco oltre la finestra. In quel momento mi sentii di nuovo eccitata e felice al pensiero della neve, esattamente come quando ero piccola. “Io ho provato sai… con un uomo voglio dire”, sospirò Alina in quel momento. “Mi stavo anche per sposare una volta”, continuò incupendosi, “ma… non c’era niente da fare, non mi piaceva, poi…”.“Poi?”, chiesi io, pendendo dalle sue labbra. “Niente...”, concluse lei, “ti piace la neve?”.“Prima di venire qui da te questa sera ti avrei detto che non me ne importava niente”, spiegai, “ora mi sembra la cosa più bella che abbia mai visto”.Alina sorrise e non aggiunse altro. Ci stendemmo sotto le coperte insieme e ci addormentammo, chiedendoci forse cosa sarebbe stato il futuro. Chissà, magari ora che ci eravamo incontrate alcune cose nelle nostre vite ...