1. Come una vita può cambiare 5


    Data: 24/08/2021, Categorie: Etero Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    ... maestrina ti lasciava con la candela in mano. Purtroppo, dovevo ammettere che aveva ragione, chiudemmo la telefonata con altre battute, ovviamente da parte sua, non potevo essere troppo scurrile al telefono dell’ufficio. La settimana passò, con Sofia continuavamo a sentirci, eravamo usciti mercoledì sera, ma lei non era ancora convinta, mi diceva di pazientare che lei era fatta così, per lei o era una storia seria o nulla; avrei potuto lasciare perdere, ma in fin dei conti mi piaceva molto, dentro di me capivo che era una persona con dei valori superiori alle ragazze con cui ero uscito precedentemente e forse anche a me iniziava a piacere l’idea di provare ad andare con calma. Il venerdì dopo pranzo Daniela mi chiamò nel suo ufficio per discutere dei lavori, presi i miei faldoni il pc portatile e mi avviai da lei, quando fui dentro mi disse di chiudere la porta. Iniziammo a lavorare, le presentai quanto preparato, mi indicò delle correzioni: o Mi hanno detto che da ragazzo eri un campioncino di tennis. o Campioncino, ero un buon giocatore. o Ti piacerebbe se domani mattina giocassimo al mio circolo? o Molto, sarà un anno che non gioco. o Eccolo il solito modesto, guarda che non sono una campionessa, però ogni tanto mi piace giocare. Allora facciamo domani mattina alle 9.00? o Perfetto mi va molto. La giornata si concluse, con tutti i colleghi uscimmo dall’ufficio, la salutai e mi spiegò dove fosse, dicendomi che ci saremo trovati nel parcheggio e poi mi avrebbe fatto entrare ...
    ... lei, perché era da anni una associata. Era più di un anno che non giocavo, passai a casa dei miei a recuperare le racchette e le scarpe, per fortuna mio padre almeno una volta a settimana gioca ancora, altrimenti avrei trovato la racchetta anche senza corde; mi avviai verso il circolo, lei era in macchina che mi stava attendendo. Il circolo era magnifico, due piscine, palestra, 12 campi da tennis, chissà quanto pagasse per l’adesione, mi accompagnò allo spogliatoio e poi ci recammo al campo 9, alla reception le avevano detto che l’ora dopo era saltata quindi se avessimo gradito ci concedevano di fare una mezz’ora in più. Mentre palleggiavamo per scaldarci mi accorsi che non era una campionessa, era solo una che sapeva giocare un ottimo tennis, me lo dovevo aspettare, da parte mia dopo una decina di minuti, da film fantozziano, riuscì a riprendere un po’ la sensazione della racchetta, francamente pensavo di impiegarci di più. Ci fermammo per bere qualcosa vicino alle borse e mi chiese se mi andasse di giocare un set: o Per me va bene, ma cosa mettiamo in palio? o Ti va un caffè dopo al bar? o Assolutamente no, mi serve un premio più ambito. o Chi vince per un giorno ha poteri sull’altro. o Ma per pieni poteri cosa intendi? o Pieni poteri, ovviamente cose consone, per un giorno da programmare. o Perfetto, ora la sfida mi piace. Partii nel peggiore dei modi, al servizio fui disastroso e persi i primi 3 game senza neanche accorgermene, per di più lei dall’altra parte della rete ...