1. Donna al comando: pericolo costante (per le voglie del dipendente)


    Data: 24/08/2021, Categorie: Etero Autore: Mago_di_azz, Fonte: RaccontiMilu

    E' da quando ero un ragazzo che provo invidia per come le femmine sfruttino il loro sex appeal per ottenere vantaggi che un ragazzo "normale" non può ottenere. Per le interrogazioni, esami, colloqui, c'era sempre almeno o una ragazza con le tettone di fuori, o una ragazza con le cosce di fuori, soprattutto quando l'esaminatore &egrave un maschio facilmente distraibile da cotante bellezze. Un ragazzo o un uomo queste cose non le può fare, primo perché non può mostrare "il pezzo da novanta", secondo perché lo arresterebbero.Mi ero ripromesso però, che se fosse capitata a me un'occasione del genere, l'avrei sfruttata.Ho dovuto attendere un bel po' di anni, e solo recentemente col lavoro ho trovato una Titolare, che... beh... &egrave una gran Donna. Io sui 35, lei quasi dieci anni più di me, ma l'incedere del tempo si nota solo lievemente sul viso, poiché ha un corpo e uno spirito da far invidia ad una ventenne.All'inizio non potevo certo provarci, soprattutto in modo esplicito, ma si capiva che con il suo carattere allegro non disdegnava battute coi dipendenti, così che ho iniziato a piccoli passi a corteggiarla. Apprezzamenti, sorrisi, confidenze e battute... sempre più spinte, poiché si notava in Lei la voglia di stare al gioco. Iniziò anche a vestirsi in modo sempre più sexy, con maglie scollate, gonne sempre più corte... voleva che le facessi battute su queste, e io non mi tiravo indietro.Il gioco era sempre più intrigante, e anche se siamo entrambi sposati, nessuno ...
    ... voleva tirarsi indietro. Io perché in fondo non solo era una rivincita verso il popolo femminile, ma anche e soprattutto perché la trovavo molto sexy. E Lei immagino perché ottenere gratificazioni da un uomo più giovane potesse essere molto piacevole.Mi ricordo come se fosse ieri il giorno in cui venne a lavoro l'estate scorsa con un vestitino leggero e ovviamente corto. Da farlo rizzare ad un morto. Era agosto, e a lavoro eravamo soli, un'occasione molto ghiotta. Devo dire che stavo pensando ad un modo per andare da Lei, ma non trovavo una scusa adeguata, ma soprattutto ero comunque in imbarazzo per approcciarla in modo inequivocabile.Fu Lei però a metà mattinata a fare la prima mossa: "io vado a prendermi un caff&egrave, vuoi venire?".Nonostante tutto mi aveva colto alla sprovvista, e mi bloccai come se fossi un liceale. Non saprei dirlo ora, ma forse avevo paura di ciò che stava per accadere, e le risposi che forse l'avrei raggiunta dopo. Avrei tradito mia moglie, e lei suo marito?Ma l'invito era chiaro, Lei sapeva benissimo che a me non piace il caff&egrave, e quindi era un invito esplicito a stare con Lei. Almeno per passare del tempo, non necessariamente per fare qualcosa di sconveniente...Decisi allora di raggiungerla, e quando la vidi di schiena che si stava preparando il caff&egrave, non riuscii a trattenermi. L'occasione era troppo propizia per lasciarla cadere nel nulla, e la voglia c'era, probabilmente anche da parte sua. La raggiunsi senza far rumore, cingendole da ...
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