1. I sogni di Bianca. Al cinema, sta sera.


    Data: 26/08/2021, Categorie: Etero Autore: Bianca_69, Fonte: EroticiRacconti

    Sono depressa, si dice così quando uno non sente niente. I film, per dire, tutti uguali alla fine, melensi,fra morali ovvie e perbenismo. La "trasgressione" è ormai essa stessa un concetto banale. Ne parlo con Ste' al cinema, mentre aspettiamo di vedere uno di quei film plurilodati. Mi aspetto la solita rottura. Lui dice che esagero. Dovrei almeno aspettare la fine per capire che ne penso. Sediamoci sopra, dice. Lo seguo, naturalmente. "Sopra" è deserto, per via della visuale un po' più distante dallo schermo. Ste'è mio amico da qualche anno. È sposato. Questa sera la moglie è a cena con le amiche e lui è con me. Non ci siamo mai accoppiati. Mai,nemmeno il sospetto che ne avessimo voglia. Solo il mio naturale essere stronza, stuzzicare, mettere alla prova quel suo noioso senso del dovere coniugale che sembra incrollabile.voglio solo dimostrarmi che ho ragione. Ci sediamo nell'ultima fila, al piano di sopra. Siamo solo noi, come la canzone. Ha preso dei pop con, quindi si mangia con rumore, e si ha la bocca farcita di mais. Si gioca anche. Ci tiriamo due grani di mais, così, per noia. Colgo però lo straccio di un'intenzione nel suo sguardo lucido, obliquo, poco dedito al "ferro" che ha al dito. Un pop corn mi finisce fra le tette. Lo dico annoiata, lo cerco, ma finisco col perderlo sotto al reggiseno. Borbotto qualcosa, e lui, come fosse normale, si offre di darmi una mano. Cioè, non me lo chiede! la mano me la dà alla lettera, infilando due dita nell'insenatura della maglia, ...
    ... e scendendo giù fino a sentire su tutta la mano la consistenza di una tetta. Dice che è come pensava. Sorride un secondo ma torna presto serissimo. Ora mi guarda fisso, mentre io, stranamente imbarazzata, guardo lo schermo come se fossi chissà quanto presa. Guardami, dice lui con un tono di voce deciso.Mi volto e realizzò che è talmente vicino a me che le nostre guance si sfregano. La sua barba nera e morbida mi accarezza la pelle. Sento il suo respiro, lo sento dalle orecchie, e presto, prestissimo, lo sento in bocca. È un buon respiro, dolce da leccare. Ritengo di dovegli toccare i capelli mentre lui si perde nella stoffa che mi costringe le tette. Non me l'aspettavo, confesso. Glie lo dico, ma non può fregargliene di meno. M'infila la lingua in bocca come se volesse farmi tacere. Vuole che mi sia chiaro che è stato lui a scegliere me, e sarà lui a decidere per noi. Mi bacia le guance ora, come fanno i ragazzini. Mi prende una mano e la spinge verso i suoi calzoni. Ho voglia di tirarmela un po'. Faccio la ritrosia, ma dura poco. La stoffa di quei jeans nasconde un cazzo parecchio duro, e io a queste tematiche sono molto sensibile. Ci sfrego un dito, ne indovino la consistenza mentre la bocca si gode il sapore delle sue labbra carnose e molto ritrose. Sembriamo in guerra,in un infinito tira e molla. L'aria però si scalda e un capezzolo finisce fuori dal reggiseno per suo volere. È tutto duro, anche per la posa assurda. Lui allora si mette a succhiarmi come fosse un bambino, ...
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