1. 110 - Loretta, lo stupro di gruppo e la violenza


    Data: 27/08/2021, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Questa volta successe tutto di domenica, i miei erano fuori città, a festeggiare il compleanno di un loro amico ed io me ne stavo tutta sola a casa sdraiata sul divano a guardare la tv. L�estate aveva portato un caldo afoso e insopportabile ed io ero in verità poco vestita. Un leggero vestitino di lino bianco svasato e parecchio scollato, niente altro. Inaspettatamente sentii il citofono ronzare e mi alzai andando a rispondere. Una voce femminile mi disse che doveva inserire della pubblicità in buca. Pensai che con sta pubblicità non ti lasciavano in pace manco la domenica. Aprii comunque il portone e mi risistemai in poltrona. Trascorsero alcuni minuti e il dlin dlon del campanello della porta a segnalarmi che c�era qualcuno che cercava me o qualcuno della mia famiglia. Mi risollevai stancamente dalla mia comoda seduta e guardai dallo spioncino, vidi una ragazza giovane con i capelli biondi che ferma aspettava che le aprissi. Socchiusi la porta e lei mi sorrise a trentadue denti, aprii ulteriormente lo spiraglio togliendo la catenella di sicurezza. La porta si aprì con violenza e dietro alla angelica creatura comparvero alcuni ragazzi, li riconobbi subito, erano i miei fantastici ragazzini stupratori. Entrarono spavaldi in casa mia, li contai, erano quindici maschi più due ragazze.C�era il capo, il biondino e due di quelli della volta precedente, tra i quali il ragazzo che avevo colpito con il casco, tutti gli altri erano sconosciuti. Totalmente vestiti uguali, jeans e ...
    ... maglietta nera, solo le due ragazze indossavano, come se fossero due gemelle, una gonna di stoffa di cotone color rosso e una camicetta ampiamente aperta sul davanti di colore bianco. Alle due figliole si indovinavano sotto l�impalpabile stoffa della camicetta i capezzoli puntuti e le aureole scure, segno evidente che il reggiseno non apparteneva al loro usuale abbigliamento. Il capo, mi squadrò da capo a piedi e poi mi chiese se avevo voglia. Gli dissi che questa invasione non mi piaceva e poi che il bel gioco doveva durare poco�.Lui si avvicinò e senza parlare mi pizzicò forte un capezzolo dandomi della troia. Mi disse poi che i suoi amici volevano godere del mio corpo e dei miei buchi. Loro mi avrebbero posseduta in ogni caso sia che io lo volessi sia che non lo volessi. Decisi che non lo volevo, e fui molto determinata a urlare per cacciarli fuori tutti. Alla fine del mio sfogo mi guardarono e tutti si misero a ridere. Cavoli, non erano più i ragazzini dell�altra volta, ma sicuramente questi erano più bastardi e certamente violenti. Il capo guardò uno di loro sogghignando e poi gli disse di mostrarmi il suo campionario, si lo chiamò proprio così, il campionario. Il tipo era di pelle ambrata, alto un metro e novanta, barbuto e con un brutto viso e un naso come una portaerei, muscoloso con delle grosse mani callose, si avvicinò a me senza profferir parola, si slacciò la cintura dei jeans poi fece scendere la zip e li lasciò cadere a terra. Non portava le mutande ed io mi ...
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