1. 110 - Loretta, lo stupro di gruppo e la violenza


    Data: 27/08/2021, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... spaventai. No, non mi spaventai perché non portava le mutande, il motivo fu un altro. Con il mio fidanzato avevo visto molti film hard nei quali i porno attori erano tutti esageratamente dotati, ma un cazzo come quello non lo avevo mai visto, nemmeno nei peggiori incubi notturni. Era molle, lui se lo impugnò alla base con una mano e ne aggiunse subito sopra un'altra. Ripeto che le sue mani erano spesse e callose eppure una decina di centimetri rimanevano ancora scoperti. Sarebbe occorsa un�altra mano per coprirlo forse tutto. Ma da duro quanto sarebbe diventato? Avevo sentito parlare di cazzi di trenta centimetri ma avevo sempre esternato i miei dubbi sul fatto che esistessero realmente simili esemplari. Così a riposo, minimo, minimo poteva essere sui venticinque centimetri. A completare il quadro d�insieme, un paio di coglioni adeguati alle dimensioni del pene. Pensai che li dentro ci poteva stare almeno mezzo litro di sborra, ma forse i miei pensieri erano esagerati. Lui mi prese la mano e me la portò sul cazzo, io lo impugnai circondandone la metà, era largo come una lattina della Coca Cola ed io lo sentii crescere ancora nella mia mano, il biscione si allungò e si indurì, la cappella fino ad allora coperta si scoprì gradatamente ed io vidi, come dire, tipo un avambraccio, sporgere minacciosamente dal suo pube peloso. Avevo in mano trenta centimetri di cazzo, ero sbalordita, attonita, stupefatta e allibita nello stesso tempo. La pelle era scura, pareva abbronzata, percorsa ...
    ... da vene in rilievo bluastre, l�uomo mi mise una mano dietro al collo e mi fece abbassare, aveva delle tenaglie al posto delle mani ed io non potei fare altro che obbedirgli. Mi accucciai davanti al suo mostro che mi guardava con il suo occhio centrale. Il maschio, mai appellativo poteva essere più azzeccato, mi spinse l�animale contro la bocca, io timidamente lo leccai, lui lo tenne in mano e mi fece malissimo sbattendomelo sulle guance, poi ancora sulle mie labbra, cercai di prenderlo in bocca ma non ce la feci. Nonostante che tendessi le labbra allo spasimo non riuscivo a circondargli la cappella. Una delle due ragazze, quella con i capelli rossi, si inginocchiò al mio fianco e si impossessò dell�enorme cilindro di carne dura, poi con estrema facilità fece sparire nella sua bocca la grossa prugna della cappella. Scivolò poi con le labbra lungo l�imponente asta e riuscì ad ingoiarne venticinque centimetri buoni. Figlia mia pensai, hai una caverna al posto della bocca!! Presa dalla visione di quella mostruosa fava, non feci caso a quanto stava succedendo tutto attorno a me. Tutti erano completamente nudi, sul pavimento montagnole di abiti e indumenti intimi. Cazzi, cazzi duri e tesi ovunque, percepii la figa allagarsi, anzi fu una inondazione, stavo morendo dal desiderio, li avrei voluti tutti dentro di me, oh cavoli ero tesissima, sentivo come un tremore interno che mi percorreva tutto il corpo. Tutto attorno a me e alla mia pompinara soccorritrice, una quantità industriale ...
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