Pagina di vita, la donna di Bogotà
Data: 09/01/2018,
Categorie:
interviste,
Autore: Tibet
anno 2010. La donna di Bogotà. Il nostro 2010 corrisponde all'anno tibetano 2137 e secondo i dettami dell'astrologia tradizionale dell’estremo Oriente sembra non essere un’annata confortante. Infatti l'anno in questione e' l’anno della Tigre di metallo che ha degli artigli taglienti (elemento metallo) che generalmente influenzano l'andamento instabile. La Tigre di metallo (lcags-pho stag-lo) e' anche detta tigre bianca. L'associazione della Tigre con l'elemento metallo viene letta come disarmonica perché l'energia del legno (energia primaria della tigre) alimenta il fuoco aumentandone l'incandescenza fino al punto di fondere il metallo e il metallo, di contro, trasformato in utensili come un'ascia può distruggere il legno, ecco dunque l'incompatibilità, proprio per questa continua lotta delle energie l'una contro l'altra. Gli anni della Tigre di metallo non sono anni pacifici, l'ultimo è stato il 1950, segnato dall'invasione del Tibet... Non è un racconto erotico. Spazio molto nello scrivere i miei racconti. Molti di loro sono di fantasia, altri ancorati a ricordi o a momenti e a donne e uomini conosciuti nel passato, come questo. Colombia, sempre anno della tigre... Sono gli ultimi giorni di permanenza in Colombia, ho una strana apatia. Mi trasporto pigramente dalla piscina al bancone o ai tavoli dei vari bar del grande albergo vicino a Cartagena. L'incontro con Don Celestino mi ha lasciato anche un’inquietudine difficile da sopire. Inquietudine che poi si rivelerà ...
... giustificata. Che sia maledetto. L'albergo si riempie di famiglie con bambini e sembra che provengano in maggior parte da Bogotà dove è finito l'anno scolastico. Si fermano per il fine settimana o qualche giorno. Corteggio senza molta convinzione Sandra, una ventenne di Calì che potrebbe essermi figlia, una sera sembra che vada, le butto lì che veniamo a trovarla nella sua camera in due, io e un altro italiano pieno di mohjito che cazzeggia con noi, lei ci pensa, tituba e poi sceglie altro. Più tardi, durante una festa sulla spiaggia la vedo allontanarsi con un ragazzo dell'albergo. Bello e nero come l'ebano. Le auguro mentalmente di godere. Di godersi ogni attimo della sua giovane vita, ma di lasciare da parte la coca. Poi... poi la vedo.Vedo lei! Sono al tavolo e mi passa accanto. Mi manca il fiato. Quante volte durante i sogni angosciosi nei quali mi sei apparsa, avrei voluto spiegare, cercare di spiegare mentre ti vedevo in quella notte maledetta, mentre rivedevo il tuo sguardo, i tuoi occhi colmi di paura, la tua richiesta di aiuto! Quante volte avrei voluto chiederti perdono. Invece mi restava solo un risveglio affannoso, sudato, tremante e pieno di rimorso. Incubi che non mi lasciano da allora, che mi tornano ricorrenti. Mi resta solo il desiderio di espiare. Spesso, tanto spesso ho cercato la morte in una vita inutile e piena di rischi. Ho usato il sesso come droga. Un modo per annullarmi. Per non pensare. Ma sei tu? La poca razionalità che ho mi richiama al reale, mi ricorda ...