1. Sonia, la mia sorellastra


    Data: 10/01/2018, Categorie: Anale Tabù Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... lo fece ripetere, si rialzò e velocemente indossò quanto le era stato messo davanti. La maglia si rivelava parecchio quando si abbassava, e i capezzoli si intuivano perfettamente sotto il tessuto, ma era senz’altro un miglioramento, rispetto alla camicetta…Non potè sentirsi però un attimo sollevata. Marco aveva già in mano il cilindro vibrante.“Allarga le zampe, puttana.” Ordinò.“M-ma… io pensavo che non…” balbettò lei.Lo sguardo di lui fu più che sufficiente. Lei capì che non c’era scampo. Divaricò le gambe e girò la testa di lato, mentre lui provvedeva a reinserire l’oggetto. “Ecco…” pensava Serena “sotto controllo… sempre… sempre… sempre…”.Ed era perfettamente vero. Quel telecomando che lui portava in tasca, rappresentava un sistema di controllo perfetto in qualsiasi luogo si trovassero, e in mezzo a chiunque… L’ansia di lei era a mille… Stefano… non sapeva nulla, e non doveva sapere nulla… ma che intenzioni aveva Marco?L’ovvia soluzione stava in lei.Ubbidienza. E il marito non avrebbe saputo nulla.Ubbidienza. E forse quella serata sarebbe passata senza tragedie…Marco raccolse il suo pc, ed assieme scesero al piano di sotto. Lui permise a Serena di mettere nel cesto della biancheria sporca la gonna e la camicetta con cui si era esposta tutto il giorno. Appena ebbe finito, sentì un suono provenire dal suo cellulare. Fu Marco a prenderlo dalla sua borsetta, e a leggere il whatsapp appena arrivato.“Ah, è l’imbecille… tra quindici minuti è qui. Ok… ecco, può bastare come ...
    ... risposta.” Disse, rimettendo il cellulare nella borsetta. Poi si voltò verso Serena, in piedi accanto a lui, spaventata da tutta quella situazione.“Preoccupata puttana?” chiese Marco, guardandola.Lei si tormentava le mani, oltre l’agitazione. “Ti chiedo per favore… non far capire nulla a Stefano… te lo chiedo per favore…” implorò.Marco le girò attorno, e si posizionò dietro di lei, cingendola con le braccia, le mani che risalivano sotto la maglia, a raggiungerle i seni… non era mai sazio per quanto riguardava quelle tettone…. Iniziò a stringerle delicatamente, mentre sussurrava all’orecchio di lei…“Cosa non devo far capire… che sei una puttana? O che ti ho appena fatto godere…” chiedeva lui, sentendola irrigidirsi sotto le sue mani…“Oppure che hai appena bevuto dal mio cazzo? O forse che hai paura che capisca dall’odore di sperma che hai addosso…” continuava lui, sentendo i capezzoli della donna indurirsi ancora sotto i suoi tocchi…Serena tremava ad occhi chiusi, non osava dire nulla, anche perché nulla era possibile replicare…“Vedi puttana, ti basterà una semplice cosa… compiacermi, sempre. Stasera farai da mangiare, servirai a tavola, da brava donnina di casa… il resto, quello che pretenderò da te, lo capirai lungo la serata… Oh, quasi dimenticavo… Paola sarà qui tra un’oretta, le ho detto di chiudere prima…”Un nuovo sussulto nel corpo di Serena, Paola… quasi aveva dimenticato che sarebbero stati in due gli stronzi quella sera…e nel mentre sentiva i suoi sensi riaccendersi… ...
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