1. Sonia, la mia sorellastra


    Data: 10/01/2018, Categorie: Anale Tabù Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... alla normalità… Guardando gli occhi compiaciuti del marito, tornò brutalmente alla realtà. Nuda… la cam accesa… gli ordini…Schiava.Stefano colse l’apprensione nei suoi occhi…“Che c’è tesoro, un brutto sogno?” chiedeva lui, già vestito.Serena si riscosse… non doveva far capire nulla “Sì.. sì un brutto sogno… ma… già pronto tu?”“Non hai sentito la sveglia tesoro” disse lui, chinandosi sulla moglie per un bacio, accompagnato da una carezza sul seno, che generò subito una scarica nel corpo della donna “e così ti ho lasciato riposare un altro po’.” Gli occhi di lui accarezzarono il corpo nudo di Serena. “Purtroppo ora devo andare… tu non ti alzi?”Gli ordini. Ubbidire. La cam.“No… aspetto… aspetto ancora qualche minuto…” disse cerando di evitare di voltarsi verso il pc.“ok… allora io vado…” salutò l’uomo, uscendo dalla stanza. Un minuto dopo, Serena sentiva la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi… era sola.E sentiva anche un’altra cosa… l’ovvia esigenza di andare in bagno… pressante… ma non poteva muoversi fino a nuovo ordine. Incredibilmente, tre minuti dopo si augurava di ricevere ordini al più presto possibile, l’esigenza diveniva pressante, anche se tentava di non darlo a vedere davanti alla cam…E poi capì… Le venne quasi un sorriso amaro quando il pensiero la colpì…Chiedere il permesso. Era ovvio.Per ancora cinque minuti lottò con sé stessa per non cedere davanti a quella tortura assurda… considerò l’idea anche di infischiarsene degli ordini… di riprendersi i suoi spazi… ma… ...
    ... e poi? Sarebbe stata una vittoria che avrebbe portato a quali conseguenze…Un sospiro di rassegnazione. Avvilita, si mise in ginocchio sul letto…“Per favore… posso… posso pisciare?” chiese deviando lo sguardo. Nemmeno dieci secondi dopo, il telefono vibrò. Serena lo prese, con il cuore in gola.“Scendi nell’ingresso, nuda come sei, e apri la porta. Il tuo padrone aspetta.”Serena si coprì gli occhi con una mano… si ricominciava… non le davano un istante di tregua, non un momento in cui potesse essere fuori dal loro controllo.Stava esitando… e sapeva che questo non era apprezzato. Si alzò dal letto e nuda come le era stato ordinato si recò verso la porta… Ansia. Vergogna. Chi avrebbe trovato? Marco? Paola? O entrambi? Era quello che l’angosciava, il non poter prevedere cos’avessero in serbo per lei…La mano sulla maniglia… un ultimo respiro profondo, e poi aprì, facendosi scudo con la porta…Marco. A braccia incrociate.Ma Serena rimase a bocca aperta per un altro motivo… accanto a Marco, con una borsa in una mano ed un secchio nell’altra, stava Sonia, la ragazzina del negozio di a****li.“Buongiorno, puttana.” Disse Marco, secco.“Ma… che significa… perché lei qui??” chiese esterrefatta Serena, sempre nascondendosi dietro la porta.Marco avanzò, facendo segno a Sonia di seguirlo verso l’interno della casa. Serena non potè fare altro che scostarsi e lasciarli passare. Appena furono entrati, la donna ancora insistette con lo stupido gesto di coprirsi seno e figa con mani e braccia…Fu ...
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