1. Sonia, la mia sorellastra


    Data: 10/01/2018, Categorie: Anale Tabù Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... compare la penetrava davanti. Lei si lasciò sfuggire un gemito, difficile dire se fosse di piacere o piuttosto di sorpresa. Sapeva che in quella posizione nessuno dei tre avrebbe resistito a lungo…Mentre l’eccitazione montava in lui, il marito sentivo il cuore sciogliersi: i sentimenti che avevo spesso così rinchiusi si fecero strada nel suo petto e sgorgarono come parole dolci e dirette. Presi a dirle tutto quello che in tanti anni non mi era mai riuscito di esprimere come avrei voluto. Incurante della presenza dell’altro, le confidai il mio amore, mai venuto meno, l’immensa gratitudine per gli anni passati insieme, il desiderio di continuare ad amarla per sempre.Il corpo di lei rispondeva a queste parole e il piacere la avvolse. Un godimento più forte e profondo del solito, proveniente dal cuore più che dal clitoride. Uniti nel piacere, le parole si confondevano ai gemiti, i gesti del sesso a quelli dell’affetto. Lui si sentì svanire in lei, mentre lei era nuovamente afferrata dal brivido dell’orgasmo. Lo assaporò fino all’ultimo istante.Riversi nel letto, si abbracciavano, ridevano, dicevano con le labbra ciò che già il cuore sapeva. Una felicità profonda li invadeva. Fu solo dopo un certo tempo che lei chiese il permesso di togliere la benda. Strano, quasi non faceva più caso di averla indossata.La sciolsi e lei strabuzzò gli occhi per abituarsi alla luce del mattino che rischiarava la stanza. Ricordo che quando l’avevo bendata il sole stava ancora ...
    ... tramontando.Antonella avvertì subito una sensazione di vuoto, un dettaglio incongruente. Si guardò intorno e il suo sguardo si fermò sul mio sguardo sorridente. Possibile, che dopo una notte di passione a tre, fossero soli loro due? E l’altro? Eppure era sicura che nessuno fosse uscito dalla stanza.Guardò ancora negli occhi me, l’unico amore della sua vita.Le dissi che erano andati via.La sensazione più lucida che conservava, dopo che tutte le penetrazioni erano finite, era di vuoto. Quando i suoi padroni si sfilavano da lei, dopo averla usata lasciandole il viso e le cosce lorde di sperma, lei sperava, per quanto sfinita dai loro assalti, che altri volessero subito servirsi della sua fica, del suo culo, della sua bocca, dell’intero suo corpo. Perché lei, anche dopo aver preso dentro di sé i cazzi di tre o anche più uomini, non aspettava che di essere ancora voluta, di essere di nuovo piegata.La schiava aveva capito da tempo quale era il vero piacere, e la parola “libertà” che altri adoravano, per lei era senza senso, un’astrazione, una questione per persone frustrate, in lotta con la propria natura e capaci di chiamare questa lotta “libertà”. E, da tempo, per mio volere e per l’amore che le portavo, il destino di Antonella era quello di essere a disposizione di chiunque volessi, la mia schiava personale, per ogni esigenza.Una volta la costrinsi, ovviamente gratuitamente, a fare la lap dance in un noto locale di Milano insieme ad altre bellissime ragazze. Lei fu costretta ad obbedire e ...