1. Chiara, la collega di università


    Data: 10/01/2018, Categorie: Etero Autore: Mincognito

    ... risposi io. Lei si mise a pancia in giù e portò la mia mano sul suo sedere. "E ora? Ora sei in imbarazzo?" Questo gesto e queste parole fecero scattare qualcosa in me, in tuti i sensi. "Per niente, e tu?" risposi, prendendo la sua mano e poggiandola sul mio cazzo, già in tiro. "Assolutamente no, guarda" e con un rapido movimento me lo tirò fuori. "Ah, però! Complimenti" mi disse e subito iniziò a fare su e giù con la mano. Da non credere, Chiara mi stava segando. Continuò finchè non le venne voglia di prenderlo in bocca e me lo disse chiaramente: "voglio succhiartelo". Io non risposi a parole, ma con i fatti. Presi la sua testa, me la avvicinai al cazzo e poi lo feci entrare nella sua bocca. Era molto brava, alternava risucchi a leccate, dalle palle alla cappella. A un certo punto smise e io le dissi "Chi ti ha detto di fermarti?" "Zitto coglione, vieni in camera mia e scopami" affermò Chiara con voce sexy. Feci come disse lei. Arrivati in camera la baciai appassionatamente e nel frattempo le sbottonai i pantaloni. Si stese sul letto e le sfilai la maglietta e i jeans. Aveva un completo di pizzo nero, era stata lei a portarmi a letto, volutamente. Mi fiondai sulla sua figa, era umida e rapidamente diventò grondante. Mi spingeva la testa tra le sue gambe, sentivo ansimare. "Scopami" urlò. Non me lo feci ripetere due volte. Mi tolsi i pantaloni e poggiai la cappella sul suo buco. "Scopami" disse di nuovo. Entrai dentro di lei, prima piano e poi più forte. Ansimava sempre di ...
    ... più, era completamente presa dal mio cazzo. "Mettimi a pecora". Lo feci subito, e nel frattempo le slacciai il reggiseno. Aveva un culo pazzesco, grande e sodo. Lo nascondeva bene, infatti non lo avevo mai notato. Questa volta presi io in mano la situazione: mi misi disteso e le dissi "Cavalcami troia". A queste parole lei impazzì e si impalò il mio cazzo dentro di lei. Intanto io potevo giocare con i suoi fantastici seni. Li leccavo, li baciavo, li palpavo. Chiara urlò e sentii il mio cazzo fradicio. Era venuta e a breve lo stavo per fare anch'io. Stavo pe chiederle dove venirle ma lei mi interruppe: "Sfondami il culo". Non potevo dire di no, il suo culetto stretto sarebbe stato mio. La misi a pecora ed entrai nel suo ano. Era stretto ed accogliente, perfetto per il mio cazzo. Gridò ancora: aveva avuto un'altro orgasmo. Io stavo per esplodere, le dissi: "Voglio sborrarti in faccia". Si girò, aveva gli occhi di chi era desiderosa di sperma. Le chiesi prima una spagnola e mi accontentò. Le sue tette avvolgevano il mio cazzo. Dopo due colpi ero già al limite. Mi scostai e le puntai il cazzo in faccia, proto a riempirla. Chiara aprì la bocca e uscì la lingua; con le mani teneva le sue tette vicino la bocca. Sborrai in modo inaudito: era tutta piena. In faccia, sulla lingua, sul seno, sui capelli e addirittura per terra. Lei ingoiò il possibile e mi ripulì il cazzo dalle ultime goccie. Era stata fantastica, una vera troia. Si alzò, mi abbracciò e disse "Hai ragione, non eri per ...