1. Il regalo di compleanno


    Data: 11/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: sportivobsx

    ... evidenzia il bozzo che gli si vede dai jeans.”Guarda se non ci credi” e io d’istinto allungo la mano e glielo tasto. E ha ragione, certo non è duro, ma non è neppure molle. “Hai ragione, eheh non sapevo di fare questo effetto”. “Eh quando vedi certe cose l’effetto e meccanico”.
    
    La cosa finisce lì, dopo poco ci alziamo, mettiamo il giubbotto, andiamo verso la cassa e lui “lascia, offro io, è il mio compleanno”. Mentre paga noto nel portafoglio ha il tesserino Avis e gli chiedo se è donatore, mi risponde di sì, due volte al mese. Lo ringrazio visto che ha pagato lui, ci dirigiamo verso l’uscita, io sono davanti e mentre apro la porta sento che mi tocca per bene il culo. Una volta fuori mi dice: “Eh scusa eh, così siamo pari adesso”. Alla prima viuzza fuori dal locale, mi fermo, guardo bene non ci sia nessuno nei paraggi e “no non siamo pari, tu mi hai proprio palpato,io invece ti ho giusto toccato quasi di striscio”, e gli rimetto la mano sulla patta tastandolo ben bene. “Dimmi la verità, ti piace il cazzo?”. No, dico mentendo, “però magari mi piace il tuo”.
    
    Un attimo di silenzio e mi dice che se abitavamo lì vicino me lo avrebbe fatto anche provare. “Davvero?”. Si, risponde. “Dai troviamo un posto che te lo succhio”. “Ma dove? In macchina guarda che non mi piace”. Uhm bello lascia fare a me, lo dico mentre mi sto già eccitando. Ripenso a prima quando ho visto quel torso nudo, e immagino come possa essere lì sotto. Camminiamo qualche minuto finché vedo la portineria ...
    ... di un condomino aperta. “Entriamo qui”. “Ma sei pazzo”. “Vieni con me”. Palazzo di sei piani con ascensore, bene bene, penso che chi abita ai piani alti scende e sale solo con l’ascensore, quindi lo faccio salire a piedi fino al quinto piano. Ci mettiamo nelle scale tra il quinto e l’ultimo piano.
    
    Mi siedo sui gradini, lui si mette in piedi davanti a me. Non dice nulla, lascia fare tutto a me, si limita a slacciarsi il giubbotto. Alzo leggermente la felpa, delicatamente slaccio la cintura, apro il bottone dei jeans, tiro giù la zip, ecco che vedo la forma del pacco dai boxer. Li abbasso ed esce il cazzo, ancora molliccio. Quando rimbalza fuori lui dice “scusa è la tensione, ho una paura ci becchino”. Tranquillo, ora ci penso io e in attimo abbasso la testa, metto le mani sulle sue gambe e lo prendo in bocca. Molle, caldo, riesco a prenderlo tutto dentro la bocca, stringendolo bene tra le labbra morbide e facendo pian piano su e giù. Qualche leccata così e prende consistenza, diventa prima barzotto, poi bello duro. Dopo un paio di minuti è proprio duro, lo sfilo dalla bocca e lo guardo, non esageratamente lungo, ma ben proporzionato e largo, venoso e una capellona da favola. Guardo Alby negli occhi, lui un po’ guarda me e un po’ si guarda intorno.
    
    Con una mano inizio a massaggiargli le palle, con l’altra accarezzarlo un po’ intorno fino a salire sul petto e appoggio la lingua sulla cappella bella scappellata. Lecco la punta, ci gioco con la lingua percorrendo tutta la ...