Monica
Data: 30/08/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Brivido, Fonte: RaccontiMilu
Era da anni che lo volevo ed ora finalmente, ero in viaggio verso la sua città, seguendo le indicazioni di quel navigatore così rumoroso e fastidioso quanto utile per poter raggiungere la mia destinazione. Non stavo più nella pelle, davvero. Sembravo un ragazzino di quattordici anni che sente le farfalle nello stomaco nel sapere che vedrà la ragazza che gli piace da morire, sperando in una carezza o addirittura in un bacio.Ed è fra quei pensieri e la musica che passavano alla radio che il navigatore disturba i miei pensieri, suonando, riportandomi alla realtà e facendomi notare che ero arrivato.Mi guardo attorno e scorgo l'insegna del bar in cui mi aveva dato appuntamento. Cerco un posto dove parcheggiare e trovo un buco all'ombra, una vera manna per la giornata di sole attente e di forte afa. Scendo dalla macchina e la chiudo, attraversando in un batter d'occhio la strada, sulle strisce.C'è un pò di traffico ma non mi interessa, se non per evitare le macchine che rischiano di investirmi ogni tre secondi. Mi importa solo di entrare in quel bar, di vederla, finalmente. Ho il cuore che dal petto è schizzato in gola, lo sento battere con una velocità assurda.Apro la porta del bar ed entro, accompagnato dallo scampanellio classico, lasciandomi alle spalle l'indecisione e l'imbarazzo, forse non tutto, però. Mi guardo lentamente attorno, spaziando con lo sguardo fra i vari tavolini, deluso.Lei non c'è. L'angoscia mi prende in un attimo e mi fa lo sgambetto.Sconsolato, ordino alla ...
... barista un caffè ed un bicchiere di acqua e zucchero, poi vado a sedermi ad un tavolino lontano dall'ingresso.Sorrido alla barista che mi porta il mio caffè ed il bicchiere di acqua, mentre prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni. Prende, ma non ci sono tracce di lei.Sospiro un pò triste, sentendomi bruciare dentro e preso in giro. Ci avevo creduto davvero. Ed ora ero lì in quel bar, da solo, a bere un caffè solitario come uno sfigato.Inizio a bere il mio caffè, ad occhi bassi e senza pensieri, finché non sento la porta del bar aprirsi.Butto lo sguardo verso l'ingresso. Il caffè mi va quasi di traverso, perché l'emozione mi fa sobbalzare appena. Finalmente è arrivata ed io quasi non credo ai miei occhi. Si guarda attorno finché non mi vede e mi sorride, avvicinandosi rapidamente al mio tavolo.I miei occhi sono solo per lei, adesso e nulla ha più senso, per me. La guardo da cima a fondo, facendo scorrere il mio sguardo lungo ai lineamenti dolci del suo viso, a quella bocca dal taglio dolce, le labbra morbidi ed invitanti. I suoi capelli che ne incorniciamo il viso, oggi tenuti a boccoli. Indossa una maglietta rossa con una scollatura non eccessiva ma sufficiente per vedere la parte alta del suo seno e per percepire, anche se non con certezza, l'assenza di reggiseno. Quella maglietta definisce perfettamente la forma del seno, prosperoso, probabilmente una terza abbondante o addirittura una quarta. Una gonna abbastanza corta, bianca, ne copriva le cosce fino all'altezza del ...