Capelli biondi
Data: 23/01/2020,
Categorie:
Tradimenti
Tue Racconti
Autore: Eliseo91, Fonte: RaccontiErotici-Club
... negli occhi, poi spostava lo sguardo, si spingeva addosso alla parete di mattoni per avermi sempre più addosso. Si levava via i capelli dalla faccia, inarcava la schiena e prendeva forza, fiato e vigore per spingersi ancora un po' più in là con le intenzioni. La terra tremava insieme a noi , insieme ai nostri cuori carichi di rabbia e di rimpianti, il muro sembrava voler crollare come squarciato dall'orgasmo passionale di quel terremoto. E poi le mani, quelle mani che nel silenzio andavano sempre più giù, sempre più dove tutto era o terribilmente eccitante o terribilmente sbagliato. Non esistevano più il bianco e il nero, ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, esistevano solo due corpi che volevano fondersi in uno, incuranti del tempo e del destino che li aveva scaraventati su pianeti diversi, in vite distanti, in esistenze contigue.
È le mani, le mie diavolo di mani che percorrevano il suo ventre per slacciarle la cintura dei pantaloni e durante il percorso si soffermavano sui fianchi, alla curvatura dei seno, nel canyon misterioso dell'ombelico. E poi le mani ancora più giù superando ogni suo vano tentativo di resistermi, laggiù dove il destino di ogni uomo e di ogni donna si compie come una battaglia di emozioni e pulsazioni, laggiù dove hanno litigato santi, poeti e navigatori, laggiù dove si scannano le religioni, laggiù dove non esistono più mappe e confini definiti. E le sue mani in principio distanti e riottose diventavano confidenti e amiche, invitano le mie al ...
... progresso nella discesa. Strusciavano i miei vestiti, si infilavano sotto la maglietta e dentro i jeans, scardinavano ogni resistenza e bottone per arrivare alla metà più ambita, quella che ci avrebbe condannato per l'ennesima volta a fare l'amore senza guardarci alle spalle, senza poterci guardare negli occhi, con l'istinto di chi ama ma non può, con la voglia di chi ci crede e va fino in fondo, fino a rischiare una polmonite, un arresto o di sentirsi la coscienza impiccata ad un lampione. Ma a noi non potevano interessare le conseguenze, non c'era tempi, non c'era testa, non c'era modo. Le conseguenze erano solo le ultime armi che paura ed obblighi morali ci mettevano a baluardo del piacere. E le mani continuavano il percorso senza posa, invitando i nostri corpi a unirsi senza più vestiti, col freddo della notte a colpirci nella pelle e una ruvida parete fredda e polverosa di mattoni a farci da cuscino, lenzuola e sveglia del mattino dopo. E le sue mani mi stringevano i fianchi mentre io con i suoi capelli e i suoi pensieri nel viso assaporavo l'aspro sapore delle sue lacrime che scivolavano fluenti nella mia bocca. E mentre ci immergevamo sinuosi in quel lento movimento ansimando contro un muro i nostri corpi chiedevano perdono a chi non c'era ma le nostre anime al contempo succhiavano ogni goccia di rugiada di quell'amore così bello, così puro eppur così sbagliato. Ci stringevamo così forte, così intensamente che la violenza dei nostri corpi sul muro avrebbe potuto far ...