La meglio gioventu' 6
Data: 14/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Quandohai17anni
LA MEGLIO GIOVENTU’
CAPITOLO 6
Ciao a Tutti mi chiamo Federico ho 23 anni. E sono qua per raccontarvi di alcune vicende realmente accadute qualche anno fa, quando ho iniziato a muovermi nel mondo del sesso… Vi consiglio di lettere i precedenti capitoli per avere più continuità…
Dopo che Danilo aveva finalmente svelato il nome del suo amico, mi diedi subito da fare…
Corsi a trovare Giancarlo sui social, e in qualche istante riuscì a rintracciarlo, non volevo più aspettare ero curioso e voglioso di nuove persone di nuove cappelle… e Giancarlo aveva tutti i presupposti per accontentarmi.
Nel tardo pomeriggio arrivò la notifica di accettazione di amicizia da parte di Giancarlo, aprì la chat e gli scrissi subito… come prima cosa mi presentai, e in 2 righi senza nessun giro di parole gli dissi che volevo assolutamente scopare con lui. Giancarlo si presentò ovviamente un po’ perplesso, dato che avevo omesso che il suo nome mi era stato segnalato dall’amico in comune Danilo.
Giancarlo per salvare le apparenze, scrisse che dovevo trovare qualcun altro e che lui non aveva nessuna intenzione di assecondare la mia scelta. Ripresi così la parola dicendo che sapevo di lui e Danilo, e che proprio quest’ultimo mi aveva dato il suo nome. Lui rise in chat e un po’ imbarazzato mi chiese un appuntamento di presentazione prima della scopata. Accettai e concordammo che il pomeriggio seguente ci saremmo visti vicino al Liceo.
La mattina dell’appuntamento mi sentivo eccitato ...
... ma imbarazzato, di solito la gente con cui lo avevo fatto, o la conoscevo da tempo, oppure senza tante chiacchiere eravamo già andati al sodo per poi magari conoscerci meglio. Di che cosa parleremo? Mi chiedevo continuamente nelle ore precedenti all’appuntamento; poi feci un bel respiro, e cancellai tutti i pensieri negativi, e con il motto o la và o la spacca mi preparai per l’appuntamento.
Uscito di casa nonostante ci fossero 3 C° la mia fronte grondava sudore… arrivai in anticipo al luogo dell’appuntamento, e per scogliere la tensione mi accesi una sigaretta. Alle 15:00 in punto arrivò un ragazzo, magrolino, con i capelli lunghi che gli cadevano fino davanti gli occhi, e con una camminata svelta; fermò per un istante questa sua corsa e mi disse: seguimi a distanza, non facciamoci vedere insieme; e ripartendo ci incamminammo verso quella che dopo ho saputo fosse casa di sua nonna.
Entrato nel portone, lo lasciò socchiuso, e dopo qualche istante entrai io richiudendolo. Una volta “al sicuro” si presentò rivolgendomi un caloroso sorriso e una stretta di mano abbastanza forte. Mi tranquillizzò quel sorriso, ero più tranquillo ora, mi aveva rassicurato.
Salimmo al 3° piano, aprì una porta blindata che dava accesso ad una casa perfettamente arredata, cucina, sala da pranzo, bagno e camera da letto.
Mi spiegò che lui studiavi lì e che la casa era di sua nonna che era costretta a stare a casa sua in quanto aveva bisogno di assistenza. E quindi lui la utilizzava per ...