1. L'uomo del treno


    Data: 14/01/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Brunaluna

    ... spazza via tutti i malumori. Le si illuminano gli occhi, non riesco a darle un'età.Non mi vergogno a dire che non ci sono mai andato, ma non voglio farla sfuggire sembrando un vecchio snob. Continua:" invece ora vado a casa e..."squillo del telefono:lei risponde, le si tira il viso è nervosa risponde in malo modo qualcosa che non sono sicuro di aver capito ma che immagino significhi che rimarrà digiuna. -Tutto Ok? Le chiedo. Forse troppo invadente. Lei mi guarda ancora piena di rabbia, è bellissima, poi cambia espressione e mi dice" mi hanno paccato per cena, mi vuoi accompagnare al mc?" Incredulo. Lei torna in sé. -Scusa non è il caso. Scherzavo. Non è vero che scherzava.30 minuti dopo sono seduto su uno sgabello troppo piccolo per me, in un tanfo di frittura e sono l unico con scarpe da 1000 euro al piede. Lei si avvicina sorridente con un vassoio pieno di cartacce colorate. Immagino ci sia del cibo lì dentro. Osservo la sua camminata. Non ha tacchi eppure cammina come se li avesse. Ha un corpo slanciato e mi pare di intravedere a ogni passo un lato b nientemale. Peccato che il suo maxi abito le renda giustizia. Si siede, mi guarda. Deve aver capito che nn ci sono mai stato. Sembro un fenicottero seduto al cinema. Visto che non sapevo cosa ti piacesse ho preso un pò di tutto. -Hai vuotato il conto in banca? Penso di essere simpatico. -No, tanto non mi pagano.Gli stagisti campano di gloria non lo sai? Mi fa ridere. Fine cena, dobbiamo separarci. Io mi offro di chiamarle ...
    ... un taxi. Lei mi dice che va a piedi. Ci salutiamo. Anzi, lei mi saluta. Con 2 baci sulle guance così svelti che non riesco a ricambiarla né a dire qualcosa e si dilegua. Resto un attimo immobile a capire come ho trascorso l'ultima ora della mia vita. Sono stato travolto da una ragazzina. Ho negli occhi i suoi occhi scuri e nel naso odore di lamponi e vaniglia. Faccio una corsa, la seguo. Non so ancora che fare, non mi faccio vedere, dopo un paio di isolati apre la toppa di un portone. Un bel palazzotto antico. Svanisce. Ho il cuore in gola. Non so se per la corsa o per quello che mi frulla in testa. Se vado via non la rivedrò mai più. Se busso mi becco un ceffone o al peggio una denuncia. 10 nominativi sul citofono. Uno alla volta. Ma come si chiama? Non ce lo siamo detti. Le prime 3 citofonate sono a vuoto. Alla quarta risponde lei:" hei hai dimenticato di dirmi come ti chiami". Silenzio. 30 secondi dopo si apre il portone. -Nina. -Io sono... -Shhh...mi interrompe un indice sulle labbra. Tu sei l'uomo del treno. Fammi compagnia stanotte. Saliamo mani nelle mani. Entriamo in casa. Lei mi dirige in bagno. Una sala da bagno. Già scorreva l'acqua bollente nella vasca, stava preparando già per sè, mi fa sedere su uno sgabello. Si spoglia davanti ai miei occhi. Meraviglia. Dea delle dee. Il largo vestito la abbandona per scoprire un corpo esile ma tornito. Seno a coppa di champagne nell'intimo rosa confetto, un ventre piatto che conduce a gambe lunghe e piedi sottili. Incantato e ...