Il generale
Data: 19/01/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Tibet
Il generale a due stelle B. si allunga soddisfatto sulla sua poltrona mentre assapora la generosa razione di malto scozzese che si è versato ed esamina compiaciuto il suo ufficio. La lucida scrivania in mogano, il divanetto e le poltrone in cuoio, il prezioso tappeto antico sul pavimento laccato, la libreria d’antiquariato e i quadri delle marine di Turner alle pareti. Peccato! Per quel solo neo nella sua vita attuale, il dover convivere con quella vecchia brontolona e racchia che è diventata sua moglie! Non la sopporta più! Ah...! Quanto rimpiange le lunghe missioni all’estero! I corpi snelli e flessuosi delle giovani indigene che i suoi sottoposti portavano al campo, le lunghe ore di passione, il sudore, l'afrore della loro pelle, il piacere della loro sottomissione, della violenza, quello di sfiancarle con il proprio ardore! Poi... ricompensarle con qualche razione di quelle ricevute di volta in volta dalla Fao o dall’Unicef o dalle varie Onlus. Poche altre di razioni venivano distribuite alla popolazione affamata dato che la maggior parte veniva rivenduta in un giro abominevole e remunerativo alle stesse organizzazioni per poi essere rimesse nel gioco. E questo ancora... ancora, una ripetizione infinita! Si... è cosi che il generale si è arricchito. Frodando, rubando, torturando e violentando. Poi… l’incidente. Allora la sua carriera militare era in pieno svolgimento, destinato alle più alte cariche militari, di certo un posto nello Stato Maggiore e forse anche ministro! ...
... Chissà! Tutto è possibile in questo paese. Poi lo scandalo! La violenza di gruppo continuata, fatta alla figlia di un capo locale, durata fino alla morte di lei, la denuncia di quei falsi moralisti di Emergency, l'intervento interessato e riparatore dall'Italia per mettere tutto a tacere, il congedo… e l'incarico attuale. Il ronzio dell'interfono lo richiama alla realtà mentre si immagina ancora fra le lunghe gambe della ragazza, mentre ricorda il colore ambrato della sua pelle, la sua bellezza di principessa somala, le sue urla mentre la deflorava, i suoi guaiti da cagnolino, il suo pianto disperato. -Signor generale... c'è' il colonnello… -Fallo entrare... Il suo numero DUE. Il compagno di tutte le sue scorribande per il mondo sotto la bandiera ora dell'UNO, ora della OTAN, il suo complice e compare, anche lui esonerato e sistemato in una remunerata occupazione dopo lo scandalo, anche lui reso ricco dai loro traffici. -Ciao generale... come va? -Bene... non vedi? Dai… prenditi da bere e dimmi perché sei venuto... Il generale esamina il suo interlocutore, robusto, media altezza, capelli rasati, un accenno di pinguedine. Cazzo...! Pensa... inizia a lasciarsi andare, troppe comodità e scopa poco! Invece... il suo interlocutore, il colonnello, nello scrutare il suo comandante lo trova sempre eguale, il vecchio porco non dimostra i suoi anni, è diritto come una volta e i suoi capelli non hanno un filo di grigio, come farà… si chiede. -Hai una nuova segretaria... e l'altra? -In ...