Purgatorio
Data: 22/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Pamts
... dall' altro lato della stanza. Mi prese per un braccio e mi fece sbattere contro il tavolo della cucina:" Pam. Mi fai impazzire. So che lo vuoi anche tu. Toccamelo. Senti come mi fai eccitare" . Mi prese la mano e se la mise dentro le mutande. Mi bloccai, così iniziò lui a muoverla piano su e giù. Mi sentivo arrabbiata, perchè fisicamente avrei potuto respingerlo in maniera più efficace, e allo stesso tempo colpevole, perchè credevo che il fatto che non sia riuscita a respingerlo significava che forse volevo fare sesso con lui ma non volevo ammetterlo. Continuavo a cercare di togliere la mano dal suo pene, così si spazientì e mi girò spingendomi a pancia in giù sul tavolo abbassandomi bruscamente i pantaloni con una mano mentre con l'altra mi teneva giù premendo sul collo. "So che ti piace. Sei tutta bagnata." mi disse serio mentre armeggiava con la sua cintura e puntando il suo pene vicino al mio ano. Io dimenai il sedere sapendo che voleva penetrarmi da dietro, allora lui mi strinse i fianchi e si spinse dentro di me penetrandomi dalla vagina. Si distese sopra di me spingendo con ritmo alternato, inizialmente un pò bruscamente e poi rallentando e accarezzandomi la schiena. Sembrava pensare che forse facevo la preziosa ma che effettivamente volessi fare sesso con lui. Non fu violento. Non mi picchiò. Fu quasi gentile, se non in alcuni momenti in cui faceva maggiore presa per bloccarmi quando cercavo di spostarmi o di allontanarlo con maggior fermezza. "Come stai?" Mi ...
... chiese " tutto bene?" Io non risposi. Continuavo a fissare il muro davanti a me cercando di capire quanto tempo fosse passato. Si spostò per girarmi sulla schiena, in modo da poterlo guardare. Mi penetrò di nuovo con due dita per farmi tenere le gambe aperte, dal momento che cercavo di stringerle e di dimenarmi, bloccandomi i polsi sopra la testa. Entrò di nuovo dentro di me, distendendosi sopra di me affinché lo guardassi. Non ci riuscivo. Mi sentivo mancare il respiro, lui mi teneva la testa per baciarmi ma io la spostavo. Così si spinse sopra di me apoggiandosi di peso sulle mie ginocchia per bloccarmi le braccia. Lo sentivo ansimare, mentre mi guardava con uno sguardo di possessione misto a tenerezza, mentre si concentrava a non venire subito e mentre io cercavo di ricordarmi di respirare mentre chiudevo gli occhi per non guardarlo. Ad un certo punto sentì qualcosa di caldo tra le gambe, di liquido. Lo sentì aumentare il ritmo per poi appoggiarsi a me e alzarsi. Ero seduta sul tavolo e lui era davanti a me. "Stai bene?" Mi chiese premuroso, mentre mi guardava, e io tenendo gli occhi bassi sentivo la sua mano tra le mie coscie, mentre mi accarezzava per sentire lo sperma, per raccoglierlo e penetrarmi di nuovo con le dita, più dolcemente. Non risposi. Feci un cenno di assenso con la testa mentre mi spostavo da lui. Mi sentivo sfinita, stranita da quel suo gesto, e a disagio. In quel momento pensai che volesse assicurarsi di essermi venuto dentro, di non sprecare nemmeno una ...