1. La figlia di Iole


    Data: 26/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Semiramis

    ... nella vecchia casa e corte della buona cittadina. Quel batacchio era ormai quasi incollato al vecchio portone, venivo a Ciaulà per stare da sola e non certo per ricevere visite. Mi parve di sentire il roco risisvegliarsi del leone arruginito dall'incuria quando venne a bussare e fui molto cauta, quasi spaventata, nell'andare ad aprire. La vita che conoscevo bene da giorni era solo quella delle insistenti cicale e infatti mi parve di uscire dopo diciassette anni dallo stato larvale per cantare all'ombra di una noce quando salutai Iole. Fui cortese, stranamente. Ne apprezzavo la capacità di evadere da quel tempio sacro che era Ciaulà a botte di falsa testimonianza e atti impuri, mi ritrovavo molto in lei. Era davvero molto bella, una lunga treccia le scendeva al lato folta e nodosa, delle bellissime labbra color passiflora. Mi soffermai solo sul suo viso, ero molto nervosa con lei a dispetto della mia cortesia. La feci venire nella sala da pranzo, solo allora mi ricordai del valore delle polverese tende alle finestre e dei vecchi divani in noce. Mi ricordai della mia tenera nonna he mi diceva che appartenessero al Re Sole, sorridendomi. Lei si guardava intorno e fissava l'ambiente poi fu diretta e mi chiese scusa per le parole che mi aveva messo in bocca. Mi fissava con i suoi grandi occhi nocciola, era una ragazza formosa e genuina, mi persi di nuovo su di lei, incantandomi. Alle scuse sopraggiunse una maliziosa richiesta, mi disse che quella sera mi aveva visto. Aveva visto ...
    ... come mi portavo piacere guardandoli e io mi sentii di essere sincera con lei anche perché la vidi affrontare la cosa con grande e strana serietà. Mi porse una foto del suo fidanzato, bel ragazzo, glabro perché molto giovane. Aveva dei teneri lineamenti e delle braccia che mi dicevano che non era molto dedito al lavoro dei campi. Aveva bisogno di lezioni, me lo fece capire senza mezzi termini. Lezioni di sesso. Lezioni di Ars Amatoria. Sesso a tre, un morboso menage à trois con giovani troppo fuori dalla morale del posto in cui vivevano. Era un'occasione che a Ciaulà non potevo perdermi. Gli occhi di Iole mi facevano capire che lei era l'erede di uno spirito che si ribellava a quell'ancestrale ritmo contadino coi costumi corrotti. Mi disse che il suo ragazzo mi apprezzava molto come donna, che ero misteriosa e piena di lussuria. Li ospitai la sera, non c'erano freni inibitori, quei ragazzi erano affamati di sesso ed io ero affamata di giovani voglie. Mi accomodai su uno dei divani di fronte a loro e li lasciai baciare. Bellissime bocche giovani che trasudavano sesso, lui le afferrava il culo e glielo stringeva. Li fermai e allontanai Iole. Feci alzare il giovane e gli infilai la lingua nella bocca, lei non era affatto gelosa, mi ammirava e iniziava a toccarsi. Lo baciai con voglia e gli strinsi il sesso tra le mani, lo presi nelle sue mutande e lo feci uscire. Invitai Iole a succhiarlo, tenevo i testicoli di lui tra le mani e condussi lei con la bocca su quel cazzo rigoglioso. ...