1. Il film (parte prima)


    Data: 31/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Gully66, Fonte: Annunci69

    ... entrare nel merito della nostra comune passione, ma come degli amici al bar del villaggio vacanze, rilassati e sempre più in confidenza. Ad un certo punto Mauro, il più pragmatico dei due, si decide e rompe gli indugi portando seccamente il nostro discorso nell’argomento sesso. “Tu davvero saresti capace di essere il regista di un film porno con noi come protagonisti?”. Non aspettavo altro e così risposi con tono deciso e anche un po’ saccente: “certo Mauro, ed ora che vi ho conosciuti meglio ne sono ancora più sicuro! Ho in mente per voi una sceneggiatura che vi lascerà senza parole.” Guardai Anna per percepirne la reazione… .
    
    Spesso sono i mariti a volere questo gioco e le mogli assecondano più o meno convinte, ma se avessi percepito una simile titubanza non avrei proseguito oltre. Invece lei si fece più curiosa, scostò la schiena dalla seggiola per protrarsi verso di me come a volerne sapere di più, con un sorrisino malizioso che rese il suo bel viso molto erotico. Eccitato dall’inaspettata reazione, fui tentato di palesare le mie intenzioni, ma riuscii a desistere, promettendo loro che il “copione” sarebbe stato l’oggetto dei nostri successivi scambi epistolari, in modo che avessero più tempo per accettarne il contenuto.
    
    Arrivò poi l’ora di lasciarci ...
    ... e, devo dire, mi sembrò molto strano che proprio loro si raccomandassero con me di non “sparire”! L’universo sottosopra? Paradosso? …..forse una Candid Camera…. ci pensai lo ammetto! Eppure dovetti rassicurarli. Tornai a casa molto contento e quando la sera ricevetti il loro messaggio telefonico di ringraziamento per il bell’incontro, entrai nell’estasi; mi stavo proprio godendo il momento!
    
    Iniziai quindi a fantasticare su come proporre il mio “disegno”, senza dire troppo ma anche senza essere troppo vago. Pensai di descrivere ad esempio come si sarebbero dovuti vestire, quali oggetti personali avessero dovuto procurarsi e poi proposi loro di poterli contattare separatamente, affinché entrambi avessero con se qualcosa che l’altro non sapeva. Accettarono.
    
    Passavano i giorni ed i nostri scambi si rincorrevano durante tutta la giornata anche tre, quattro volte, ad ogni ora….volevo tenerli tesi, vibranti, almeno quanto lo ero io. Da parte mia il gioco era ancora più impegnativo, dovevo preparare il set, acquisire i materiali, rendere la mia “stanza dei giochi” adatta all’idea che avevo in mente. Ad ogni messaggio, ad ogni idea che fantasticavo, l’eccitazione sorgeva in modo visibile su di me, e mi domandai se anche per loro fosse stato così.
    
    ……..segue!
    
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