Proprio tu, mettiti comoda e inizia a leggere.
Data: 16/08/2017,
Categorie:
Etero
Autore: single80fe, Fonte: Annunci69
Sei sola: forse sei single o forse il tuo complice è lontano, sposato, in viaggio di lavoro, o semplicemente nell’altra stanza.
Hai bisogno di un po’ di tempo per te, quasi non ricordi l’ultimo orgasmo: la vita, il lavoro, il post-doc, l’università, i figli. Quale che sia il motivo, il momento è ora. Hai aperto il sito, e ti sei trovata davanti a queste parole, dedicate a te, alle tue voglie tese, che non sempre riesci ad esprimere.
Ti versi un calice di un metodo classico delle Langhe, una scelta più raffinata del Franciacorta, come bollicina, e lo avevi notato quando quello strano uomo incontrato solo una volta lo aveva ordinato per te. Lo versi in un calice e ne annusi il profumo. Il primo odore del fermentato, sempre prugna, per tutti i metodi. Ma poi questo spicca, per i suoi frutti di bosco, per quella punta del Piemonte e legna che senti uscire, da quel calice, forse troppo abbondante.
E’ il vino che avete bevuto tu e lo strano uomo, prima e dopo avere goduto di corpi e menti, l’uno dell’altro. Dall’odore nasce il ricordo, le fantasie che che ti ispira la sua voce, gli orgasmi infernali, che ti hanno fatta esplodere, ripetutamente.
L’odore di quel vino fa salire la tua voglia. Hai un pensiero buffo, nella tua vestaglia di seta, da notte. Metterti quei tacchi, quei tacchi che portavi godendo e che quell’uomo ti ha impedito di togliere.
Mettili, ora. Mettili e siedi sul divano. E inizia a leggere, dal telefono o dal computer. Inizia e continua, a seguire ...
... il profilo di queste parole come dita che scivolano sul tuo corpo.
Non porti né mutandine né reggiseno ora, ciò che lascia il mondo fuori dalla tua nudità esibita è un semplice velo di seta: basterebbe tirare un piccolo nastro per esporre la tua pelle e la tua voglia all’atmosfera.
Inizi a sentire un vago calore, che si irradia dal centro del tuo corpo e dalla base del tuo cervello. Se ti metti attenta ad ascoltarlo, quel corpo, oltre a leggermi, e ad inspirare profondamente e lentamente, ed espirare altrettanto a fondo, potresti sentirlo fino ai tuoi polpastrelli, fino alle dita dei piedi.
Siedi sul divano gambe leggermente aperte, la vestaglia li avvolge. Fai scivolare il dito sulla superficie del vino, come aveva fatto lui, e come aveva fatto lui ti bagni appena le labbra con i polpastrelli. Non resisti, li sfiori con la lingua chiudendo appena gli occhi. Ti rilassi, inizi a sentire il calore crescere. Bevi una sorsata di vino, importante, quasi sale la sua forza, sfiori con le dita il confine tra la vestaglia e la tua pelle, la vestaglia che ancora avvolge i seni nudi. Senti l’aria lambirti la figa, senti che inizia ad eccitarsi, piano.
Non correre. Non correre, leggendomi.
Fai scivolare il dito tra il confine delle pelle e la vestaglia, dal collo e dalla scapola, fino alla pancia e a dove i lembi di tessuto si incrociano. Guardi i tacchi, pensi che siano troppo, troppo per scopare e troppo per toccarsi, da sola. Ma ti salta in mente il suo uccello duro tra ...