Quella prima volta di un 17enne in bagno turco
Data: 02/02/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: kingSAZ
WARNING: STORIA VERA
Sono Giuseppe, un ragazzo nato e cresciuto a Roma, e questa è una storia di quando ero giovane, 17 anni, ma neanche troppo. Sì neanche troppo perché i miei compagni di liceo già avevano avuto le loro esperienze sessuali, ma io niente ancora. Confuso, non sapevo se mi piacessero più i ragazzi o le ragazze. Anzi lo sapevo benissimo. Mi piacevano entrambi.
Solo che sono molto razionale, da sempre. E con le ragazze ho sempre avuto paura che non ce l'avrei fatta a scoparle. Perché in quei momenti il mio cervello va altrove. Pensa a non fare brutta figura, pensa a se a lei piace, pensa pensa. E se il cervello pensa troppo, poi al pisello va troppo poco sangue e tutto cala. Con i ragazzi era diverso, mi sono sempre visto passivo, per farmi fare tutto quello che loro desideravano da me. I cazzi sotto le docce erano una visione erotica, vederli pisciare era un sogno, vedere i ragazzi che si cambiavano nello spogliatoio un'immagine idilliaca. E così passavo il mio tempo a segarmi, anche 4-5 volte al giorno.
Pensando che ormai sarei arrivato vergine alla maggiore età.
A 17 anni mi iscrivo in palestra. Avevo il fisico paffutello, ma dopo la separazione dei miei ero dimagrito tutto insieme quindi mi serviva dare un po' di tono. 178cm di altezza, moro, occhi castani, non sono un brutto ragazzo, anzi. Ma i miei sogni gay erano sepolti nelle mie seghe private, o in qualche chat erotica, mai avrei pensato di realizzarli in una palestra. Oltre all'allenamento ...
... in sala pesi, coi mesi scoprii anche la bellezza della sauna e del bagno turco. Quel relax post-esercizio che rigenera il corpo e pulisce la pelle.
Una sera di Ottobre, a un mese dalla mia maggiore età, ero lì, in un bagno turco semi-vuoto in compagnia di una signora di mezza età. Né bella né brutta. In silenzio, assorto nei miei pensieri, entra Valerio. Un ragazzo della mia età, già 18enne da qualche mese con cui avevo scambiato dei "ciao" in sala pesi. Si siede accanto a me, lasciando la signora sola sul suo di muretto. Lo saluto, e poi scambiamo qualche convenevole di due ragazzi che non si conoscono. E intanto lo guardo da vicino: alto più di me, 185cm almeno, moro, capelli neri lunghi raccolti in trecce, occhio verde, carnagione scura da origine meridionali, corpo definito con peli abbondanti ma depilati in fase di ricrescita, costumino blu con un bozzo in evidenza che mi aveva fatto già accendere un po', nonostante scacciassi quei pensieri: eravamo in un luogo pubblico, nella mia palestra non volevo sputtanarmi, e poi i miei sogni erotici erano sogni, per l'appunto.
La signora si alza e se ne va, forse disturbata dal nostro chiacchierare. Non appena chiude la porta Valerio mi fa:
"Mi scoperei tutto ciò che mi capita a tiro, basta che infilo.".
Una frase tirata fuori dal nulla, pensavo che fosse il classico sciupa-femmine che amava vantarsi (l'aspetto fisico glielo consentiva), e distratto dalla signora che era appena uscita credevo volesse dire "giovani o ...