1. Sopresa alla moglie


    Data: 02/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: marcabru, Fonte: Annunci69

    Il lunedì non lavoravo. Quindi, decisi di uscire di casa e prendere la macchina per farmi un giro nelle vicinanze, magari verso il mare, benché fosse autunno e la temperatura fosse già bassa. Dopo qualche chilometro sul lungo viale alberato che conduce alle spiagge, mi venne un’idea. Decisi, quasi all’improvviso, che sarei andato a trovare mia moglie, che si trovava a Bologna per lavoro. Conoscevo gli orari delle sue riunioni, sapevo in che hotel alloggiava e con chi era, quindi non sarebbe stato difficile raggiungerla, farle una sorpresa e passare qualche ora con lei. Sicuramente, le avrebbe fatto piacere. Arrivai così alla prima rotonda e invertii la marcia, diretto verso l’autostrada. Mi rendevo conto che il tragitto era piuttosto lungo, ma tanto il tempo ce l’avevo e la noia che mi assaliva mi avrebbe fatto compagnia per tutto il viaggio. Se fosse andato tutto bene, una volta arrivato e atteso la mia Lei, avremmo fatto l’amore. Era un po’ di tempo che non lo facevamo; soprattutto per colpa mia: avevo perso un po’ di interesse, dopo che avevo conosciuto Francesco, un ragazzo che lavora con me da poco e con cui avevo cominciato a scopare quasi tutti i giorni. Mentre guidavo, a dire il vero, il pensiero andava proprio a lui, al sorriso che mi faceva quando ci vedevamo nelle toilette dell’ufficio, a come mi prendeva la faccia, se la avvicinava alla sua e mi infilava la sua lingua nella bocca, findo in fondo quasi a farmi male. Poi mi metteva la mano sulla nuca e mi ...
    ... spingeva fino a giù, in ginocchio.
    
    Voleva fossi io a sbottonagli i pantaloni e a prenderglielo in bocca. Non diceva niente, riversava la testa indietro e ansimava piano. Poi le sue mani afferravano i testicoli, stringendoli, e me li porgevano verso la bocca, così che io potessi succhiarli. Il pompino poteva anche durare venti minuti. Quando sentiva che stava per godere, mi fermava mi faceva alzare e mi sussurrava: “girati”. Io mi giravo, lui mi calava i pantoloni, si sputava nella mano mi massaggiava l’ano con la mano piena di saliva e poi mi infilzava. Cominciava subito a spingere forte, teneva la lingua fuori appoggiata sulle labbra e mi teneva le dita della mano destra in bocca. Ogni tanto mi diceva piano, in un orecchio: “ il mio cazzo è tuo” e lo ripeteva più volte, poi mi girava la faccia e mi baciava. Dopo qualche spinta lo sentivo fermarsi, liberare l’aria che aveva trattenuto per non far rumore, e avvertivo un grande calore dentro. Mi riempiva di sperma. Io godevo e lui quasi tremava dal piacere, ma non osava urlare. Una volta venuto, lo tirava fuori, mi girava e continuava a baciarmi. Mi piaceva; sentivo lo sperma uscire dal buco e colarmi nelle cosce. Ci rististemavamo e andavamo al lavoro. Questa scena poteva anche accadere tre volte in un giorno.
    
    Mentre ci pensavo il cazzo mi diventava duro e i pensieri di lui si incrociavanano con quelli di mia moglie. Usavo il cazzo del mio uomo per eccitarmi con mia moglie. È strano ma mi piaceva. Dopo una breve sosta ...
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