Sopresa alla moglie
Data: 02/02/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: marcabru
... all’autogrill, dove mi sono masturbato nel gabinetto, per far calare un po’ l’eccitazione, ripresi la strada e uscii in una delle innumerevoli uscite autostradali di Bologna. Selezionai sul navigatore la via dell’Hotel dove era alloggiata mia moglie e mi diressi là, sapendo che avrei dovuto aspettarla almeno un’ora.
Una volta arrivato all’Hotel, cercai parcheggio nel caos cittadino. Mi ci vollero quasi 15 minuti per trovare il posto. In compenso ero vicino all’hotel. Alla reception dissi chi ero e che avrei aspettato mia moglie, che era alloggiata lì. Rimasi sorpreso quando il recepionist mi disse che lei era già arrivata ed era salita in camera. In teoria, avrebbe dovuto essere ancora ad una riunione. Insistetti per salire e il receptionist mi accontentò. Mi diede il numero della camera e io mi diressi verso l’ascensore. Al piano cercai con calma la camera e bussai. Nessuno mi rispose. Accostai l’orecchio alla porta, ma niente, non si sentiva una parola. Allora scesi e domandai al receptionist se ci fosse qualche altra area ricreativa dove lei poteva essere andata per rilassarsi o per leggere la posta elettronica. Non c’erano altre aree comuni oltre a quella di fronte alla reception. Mi decisi allora a bruciare la sorpresa e telefonai a mia moglie. Il telefono squillava, ma lei non rispondeva. La mia preoccupazione saliva sempre di più. Stavo per uscire quando il receptionist mi disse: “ forse è con i suoi compagni di lavoro”. Io mi volta e feci: “è vero, so che è stata ...
... accompagnata da alcuni colleghi. Soggiornano qui?”. Lui mi rispose subito: “sì, in effetti è rientrata con il signor ****”. Avevo riconosicuto il nome del suo supervisor. Lo ripetei come se lo conoscessi da una vita, atteggiamento che spinse il receptionist a suggerirmi il numero di stanza di lui. Ripartii, questa volte con le scale. Arrivai di fronte alla stanza di lui e appoggiai l’orecchio alla porta. Sentivo qualche rumore, ma in lontananza. Però, riconobbi la voce di mia moglie. Ero indeciso se bussare o andarmene e poi chiederle spiegazioni, ma a quel punto mi capitò un colpo di fortuna. La camera di lui confinava con una stanza ad uso magazzino, dove venivano tenute le lenzuola pulite e tutto ciò che occorre alla pulizia delle camere. Presi coraggio e entrai dentro la stanza. Era buia, ma non osai accendere la luce, per non essere scoperto. Non c’era nessuno e quella non era l’ora delle pulizie. Cercai il muro che confinava con la stanza del collega di mia moglie e appoggiai l’orecchio, concentrandomi per carpire ogni suono. Sentivo ansimare lei piano e lui che diceva: “ ti ci metto il cazzo, dai, dimmi che lo vuoi”. Compresi subito cosa stava succedendo; la immaginavo sul letto mentre lui le faceva un ditalino e lo leccava la fica, pronto a penetrarla. La sentivo gemere, in un modo diverso da come gemeva con me. Ero carico di rabbia, ma anche curioso di sentirla con un altro uomo. Ad un certo punto anche lei comincia a parlare: “dai per favore mettici il cazzo, fammelo ...