Lo stalliere-capitolo 1°
Data: 03/02/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: PercyShelley
... durante le visite del Marchesino alle Stalle, visite ingiustificate vista la paura del giovane per i Cavalli e la sua ritrosia a montare. Ora si spiegava quel sorriso molle che gli riservava, quell'abitudine di affacciarsi dalla terrazza nell'ora in cui trasportava le balle di fieno del Magazzino. Non sapeva cosa dire, e quindi tacque: era un prezzo iniquo rispetto al trattamento che avrebbe potuto riservargli il Padre del Ragazzino..eppure la cosa non mancava di disgustarlo. Un tonfo lo distolse dai suoi pensieri, regalandogli un istante di panico. Aveva sparato? No. La pistola era stata gettata sul pavimento, accanto..alle ginocchia di Francesco. Ora questi era inginocchiato a terra, la sommità della nuca boccolosa visibile dall'alto del suo metro e ottanta, le dita che si stavano muovendo nuovamente verso i suoi genitali. La protesta gli morì in gola.
Francesco era rapito. Nel prendere tra due dita il pene dello Stalliere le labbra si aprirono appena. Fece scorrere la pelle, scoprendo la cappella; un lezzo di urina particolarmente forte, piccole macchioline di poltiglia biancastra , prima nascoste sotto la pelle, ora visibili. Portò quel pene flaccido alla bocca, come fosse l'Ostia della Comunione.
La lingua del Giovane roteò avidamente, pulendo, rimuovendo ogni traccia di sporcizia. Antonio fremette, e stava per allontanarlo con uno spintone quanto le dita del giovane si serrarono debolmente intorno ai suoi polsi. [Mio Padre ti farebbe sbattere in prigione.] Un ...
... corrucciato sguardo azzurro incontrò quello disgustato di Antonio; un piccolo puttino biondo che lo osservava dal basso; una traccia di smegma che decorava il labbro inferiore. [Devi solo..fare quello che ti dico io e non lo saprà mai.] Forse intercettò l'occhiata di Antonio alla pistola, perché aggiunse frettolosamente: [..i Camerieri sono qui fuori..neanche riusciresti a fuggire se mi..] la voce gli morì in gola. Dal basso riusciva a vedere quanto muscoloso fosse quel collo, quanto quella mandibola fosse serrata; il volto duro che gli appariva al di sopra di una serie di definite protuberanze cosparse di peluria. Dopo quella che sembrò un'eternità Antonio annuì. Lo fece rigidamente, controvoglia, ma lo fece.
Francesco si tuffò nuovamente sul suo cazzo. Ora, Antonio non era mai stato stupido. Era un Ragazzo di stalla, ma non gli mancava una certa capacità di raziocinio. Mentre sentiva la lingua di quel Bambino azimato muoversi sul suo pene, capì che non sarebbe uscito da quella stanza prima di espletare i suoi desideri; il pensiero lo disgustava, ma era davvero così impensabile compiere un atto simile per salvarsi da una pena ben più dura? Pensò a Vera, la sua Fidanzata. Alle forme sode strizzate nel corpetto, a quella volta che, nel buio della Stalla, era riuscito a infilarle una mano sotto le gonne. Ben presto, con uno sforzo, la bocca molle del Ragazzino nella sua mente divenne quella di Vera.
Era il primo cazzo di Francesco: pensate dunque al suo stupore quando questo ...