1. L'ultima notte


    Data: 03/02/2018, Categorie: Etero Autore: Sabina Riva

    ... tenere sotto controllo. I nostri movimenti erano sempre più intensi, come se Esteban volesse distruggere ogni buco del mio corpo ed io volessi inglobarlo interamente. Pochi istanti ed entrambi, al culmine di un orgasmo senza precedenti, ci lasciammo andare in urlo liberatorio, che si perse nel cielo chiaro, di quella notte fredda di città.Esausti, sorpresi, doloranti, giacevamo l’uno di fianco all’altro sul pavimento del terrazzo. Esteban mi sfilò il laccio dal collo e mi slegò la benda che avevo sugli occhi. La luce mi fece male agli occhi ma, attraverso di essi, vidi gli occhi di Esteban nei miei. Aveva uno sguardo intenso e dolce. Quello era davvero il viso dell’uomo dalle cui mani ero stata plasmata per tutte quelle ore? Sembrava così giovane, così ingenuo. Gli sorrisi. Lui si accovacciò e senza sforzo mi prese tra le sue braccia e mi strinse a sé, mentre mi portava giù per le scale all’appartamento. Mi stese sul suo letto e si mise di fianco a me, poggiandomi la testa sul cuore, come usava fare ...
    ... quando non riusciva ad addormentarsi. “Ti amo”, gli sentii dire con voce sottile, mentre scivolava dolcemente nel sonno. Tenevo una mano poggiata sul suo viso, per proteggerlo, e attraverso la finestra, guardavo le fronde degli alberi muoversi seguendo la folle corsa del vento. Cercai le immagini che trovavo di solito, disegnate dalle foglie scure che si stagliavano sul blu chiaro del cielo cittadino. Ma quella notte nessuna figura era conosciuta. Quello che vedevo mi era estraneo. Guardai l’orologio. Le cinque meno un quarto. Lentamente scivolai fuori dal letto e mi vestii. Il mio corpo dolorante mi avrebbe ricordato per alcuni giorni quell’ultima notte, la cui memoria avrei serbato per sempre. Mi girai verso il letto e guardai il volto fresco e gentile di Esteban. Mi abbassai su di lui e, con un sorriso, gli detti un bacio leggero sulle labbra. “Addio Amore”, gli sussurrai all’orecchio. E così me ne andai per sempre da lui, mentre le prime luci del mattino salutavano l’alba di questo nuovo giorno. 
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