1. Ricordo di una cena


    Data: 03/02/2018, Categorie: Sentimentali Autore: passepartout

    ... un’agenzia di viaggi, è un lavoro molto interessante, anche tornando a Roma non avrò problemi, perché hanno agenzie anche in città.” Disse Ottavia sorseggiando un vino bianco leggero, mischiato ad acqua minerale “Tu invece? Lavori sempre come ragioniere?” chiese ansiosa. “Non più, mi sono licenziato circa due anni fa, ero stufo di quell’ambiente, adesso faccio il rappresentante di vini, una passione trasformata in lavoro, ora che ho imparato pure l’inglese spero di allargare il mio giro anche all’estero.” Guardavo il suo volto illuminarsi, era contenta per me. “Sei sposato, fidanzato?” chiese Ottavia “Nessuno dei due, sono solo, come cinque anni fa.” Mormorai queste parole con un pizzico d' amarezza. “Hai avuto delle storie?” “Nulla di rilevante, qualche ora di compagnia in una distesa di solitudine, ma parlami della tua bambina.” Dissi secco troncando l’argomento sentimentale. “E’ una bella bambina, forse un po’ gracilina, ma in salute, vivace, non come la mamma.” Mormorò sorridendo Ottavia. “Dimmi, ti senti realizzata? Sei felice di quello che hai? Ricordo che cinque anni fa non lo eri per niente, il tuo matrimonio va bene?” “Si, sono abbastanza soddisfatta, la bambina occupa molto del mio tempo, ho poco spazio per le mie passioni, Vittorio non mi aiuta molto in casa, però il lavoro mi gratifica, mi piacerebbe fare un bel viaggio ma non credo sia possibile.” Disse abbassando lo sguardo, quasi timida. “Insomma, sei presa dalla tua vita familiare.” “Mica penserai di ...
    ... cavartela così, prima hai sorvolato sull’argomento sentimentale, che cos’è che t’impedisce di trovare una relazione stabile?” “Adesso vivo solo, ho acquistato un appartamento, ho speso una fortuna per arredarlo come desideravo, certo quando torno la sera, è vuoto. Mi piacerebbe trovare qualcuno che abbia preparato la cena, oppure che mi accolga con un bacio, un abbraccio, ma non è facile. In questi ultimi due anni mi sono gettato nel lavoro con entusiasmo, ho viaggiato molto, mi sono tolto molte soddisfazioni, pur continuando a vivere in maniera semplice, sai che non amo il lusso. L’aspetto sentimentale è rimasto inalterato, ho qualche amica con la quale mi vedo, ogni tanto capita di fare sesso, ma sembra lo facciano solo per consolarmi, alla lunga questa situazione mi sta sedando, non sento più nessun battito, nessun tuffo al cuore, sono arido come il deserto.” “Tu non sei arido e lo sai.” Disse Ottavia. Chiesi il conto e andammo via, l’aria frizzante di aprile era piacevole, il Tevere scorreva lento e Roma sembrava un fiore, all’occhiello di un angelo. La macchina percorreva la strada a ritroso, senza che mi concentrassi, sentimmo la musica del mio cd, guardammo fuori i finestrini, le raccontai qualche aneddoto del mio lavoro ridendone insieme, giungemmo sotto casa sua. “Vuoi salire a bere qualcosa, prima di andare via?” chiese Ottavia. “Speravo me lo chiedessi.” Salimmo. Ottavia mi fece vedere il suo appartamento, ci versammo del succo di frutta, per sostituire il bicchiere della ...