Mamma in calore, figlio maiale. Terza puntata. Gli amici di mio figlio sono miei amici
Data: 05/02/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Nealviam, Fonte: EroticiRacconti
Ero al lavoro: davanti a me un mare di pratiche e documenti per l’iimminente scadenza della denuncia dei redditi. Io sono Carla e di professione sono Commercialista. Squillò il mio cellulare: era mio figlio Matteo. “Ciao Mamma, mi servirebbe una cortesia. Il mio amico Peppe dovrebbe aprire un negozio di abbigliamento casual in franchising e vorrebbe delucidazioni su tutte le pratiche da svolgere” “ Bene tesoro, non c’è problema, fallo venire in ufficio domattina “ “ No Mamma, ecco, avevo pensato di portare le pizze a casa stasera e parlarne.” “ Va bene. Tanto stasera, non avevo in programma di uscire. Ciao Tesoro. “ Lui mi salutò parlando a bassissima voce. “ Ciao Mammina , ho una voglia pazza d scoparti. Ho già il cazzo dritto. Ci vediamo verso le 8. Sarà un bella serata, vedrai, Peppe è molto simpatico. Sono convinto che ti piacerà “ “ Matteo sei matto …se ti sente qualcuno…Comunque anche io..Sbrighiamo presto la pratica del tuo amico …” . Sì. Da un paio di mesi Matteo, mio figlio, era il mio meraviglioso amante. Scopavamo quasi tutte le sere, in tutti i modi , senza inibizioni o tabù.. Attaccai il telefono....ma ci volle un po’ prima che potessi concentrarmi di nuovo su l mio lavoro, il mio cervello era altrove. Poi ripensai alle ultime parole di Matteo. Al riferimento ripetuto a Peppe. C’era qualcosa di strano, dei sottintesi anche nel tono che aveva usato. Come se avesse in mente qualcosa. No, non poteva essere che avesse in mente una seratina di sesso a tre. Non potevo ...
... crederci. Oddio, non sarebbe stata la prima volta per me, e non mi sarei certo scandalizzata . Ma possibile che Matteo stesse superandomi in “porcaggine” ?. In ogni caso quel pensiero perverso mi procurò una scarica elettrica alla fica. Non ci pensai più ,tornai alle mie pratiche e introno alle 7 lasciai lo studio tornando a casa. Detti una sistemata alla meglio alla casa, apparecchiai la tavola e infine andai in bagno a fare una doccia...mi improfumai per bene, e mi vestii , in maniera elegante ma professionale. Gonna leggermente sopra al ginocchio, autoreggenti nere velate, blazer : ma non potevo negare che anche da donna “per bene e professionale”, ero comunque arrapante. Dopo meno di mezz’ora suonò il campanello .Aprii la parta e trovai Matteo insieme al suo amico. Entrarono e me lo presentò "Lui è Peppe " Peppe era un bel ragazzone, un po' sovrappeso ma pulito, ordinato e ben vestito. Pensai che se avevano in mente quello che pensavo io, di certo due non mi avrebbero messo in difficoltà, anzi...due cazzi per me, giovani e freschi ...fantastico. Ci accomodammo in soggiorno e dopo la frugale cena a base di pizza, io cominciai a illustrare tutto l’iter burocratico per iniziare l’attività di Peppe. Sedendo sul divano la gonna salì fino a scoprire il ricamo delle autoreggenti. E loro naturalmente "ammiravano". Ovviamente non feci nulla per limitare la "visione" , anzi accavallai le gambe in modo da scoprire ancora di più le cosce, tanto che si intravvedeva il rosso del tanga ...