1. Il fascino porco della divisa


    Data: 06/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: caos_calmo88

    Gli uomini in divisa mi hanno sempre affascinato, oltre a farmi bagnare in abbondanza. Per mia fortuna ho sempre avuto l’immenso piacere di… servirli.
    
    La prima volta che ho succhiato il cazzo a un poliziotto non lo dimenticherò mai. Sulle prime ero un po’ intimorito dal suo ruolo e dalla sua figura autorevole, mi portò in aperta campagna, eravamo immersi nel verde e cullati dalle cicale. Più che altro rammento il suo pisello gigantesco. Non portava le mutande quel giorno. Sfoderai la sua nerchia dalla patta e me lo gustai in ginocchio. Con l’ortica che mi punzecchiava il culetto liscio.
    
    Voleva sborrarmi in faccia, e invece mi riempì la bocca con il suo latte, per il timore di macchiarsi di sperma i pantaloni immacolati della sua bella tenuta. Si, perché per farmi un favore, indossò la divisa sul posto! La sua sborrata mi colse all’improvviso, buttai giù quello che potevo, il resto mi intasò il naso e mi impiastricciò la faccia.
    
    Tempo dopo toccò ad un paracadutista molto giovane e cazzuto. Un tipetto molto sicuro di se. Con una punta di arroganza e spavalderia che mi fece irritare. Irritazione che si tramutò poi in eccitazione quando lo vidi nudo… un corpo asciutto e muscoloso, aveva il profilo di un falco tatuato vicino al cazzo.
    
    Mi fece il culo a tarallo col suo bastone, urlandomi di continuo “ti sfondo!”.
    
    Avevo avuto poche esperienze anali fino a quel momento, il mio buchino era ancora piuttosto stretto, ci pensò lui a spanarmelo a dovere! Per due giorni non ...
    ... sono riuscito quasi a stare seduto senza sentire dolore.
    
    Un pomeriggio coinvolse nei nostri giochi un suo amico, curioso di provare a farsi spompinare da un ragazzo. Il parà mi scopava il culo e io succhiavo l’amico, la situazione era molto intrigante. Poi vennero entrambi su di me come un fiume in piena. Ero una statua di sperma.
    
    Ricordo anche un finanziere piuttosto timido e imbranato, ma solo apparentemente. Villoso e molto maschio, sulla cinquantina. Mi portò a fare un lungo e interminabile giro in auto, senza meta. Un tipo riservato, poco socievole.
    
    Calò il buio e lui finalmente si sciolse, in un parcheggio deserto. Presa un po’ di confidenza mi infilò il suo grosso pollice nel culo, un po’ di saliva e voilà, mi ritrovai la sua nerchia su per il culo, incastrato tra i due sedili con lui dietro di me. Mi dava dei colpi secchi e duri, mentre con una mano mi teneva per i capelli.
    
    Dopo avermi schizzato nel culo cominciò a schiaffeggiarmi con la cappella fradicia. Aveva il cazzo tozzo come un barattolo. Mi costrinse a bere la sua sborra dal preservativo, fissandomi dall’alto con sguardo severo. “Brava puttanella”, mi disse. “Ora ripuliscimi per bene il cazzo”.
    
    Non so dire di no a chi indossa la divisa.
    
    Poi penso a quel carabiniere dolce e gentile, un ragazzo di Napoli, bello come il sole della sua terra.
    
    Era molto passionale, ci siamo frequentati a lungo, fino a che non fu trasferito.
    
    Amava leccarmi il culo, lo chiamava melina succosa. Aveva un cazzo ...
«12»