Patrick l'autista tutto fare ( versione completa)
Data: 01/09/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Bastino9
Mi chiamo Federico gay passivo vicino ai quarant’anni, sono una persona fisicamente normale, non faccio palestra non inseguo il fitness, faccio lunghe passeggiate a piedi, amo il mare più della montagna, non cerco fidanzati o mariti, sono stato il tipo da una botta e via ma se proprio ero attratto coltivavo brevi relazioni, oggi sono un uomo quasi fedele al mio compagno. Sarà per l’avvicinarsi degli “anta” che si vanno sempre più consolidando in me desideri sessuali fino a pochi anni fa inesistenti o latenti. I miei incontri sono prevalentemente con uomini di etnia afro e ho concretizzato il desiderio di partecipare ad una “gang bang” sempre composta da afro-men. Per ragioni di lavoro fui inviato in missione per tre mesi in Senegal. Il gruppo era composto da 10 persone delle quali solo tre si sarebbero trattenute per altri tre mesi, gli altri sarebbero tornati dopo due settimane. Si verificarono delle condizioni particolari per cui la missione, anche se in via ridotta, venne prolungata per altri tre mesi con la permanenza di una sola persona e quella persona fui io per due ragioni: la prima per ragioni tecniche-professionali, la seconda perché ero single. Inutile descrivere come trascorsero i primi tre mesi, la cosa per me cominciò a diventare turbinosamente interessante negli ultimi tre. Per prima cosa si modificarono le condizioni organizzative, niente struttura privata ma hotel e niente pulmini ma un pick-up per i trasferimenti da un posto all’altro del paese o nella ...
... stessa città di Thiès, come collaboratore ed autista era stato scelto un certo Patrick che già collaborava con l’hotel e con l’azienda. Il primo giorno che salii sul pick-up per quasi mezz’ora non scambiai una parola con Patrick, poi una ruota del mezzo sprofondò in una buca e stava per ribaltarsi, dal quel momento si aprì un dialogo tra di noi che divenne un torrente con ricorrenti pacche sulle spalle come fossimo amici d’infanzia, Incurante delle possibili conseguenze sparai a bruciapelo la notizia Il pick-up sbandò pericolosamente ed il gelo ricadde tra noi salvo quando improvvisamente Patrick accostò il mezzo al ciglio della strada e mi chiese: . Riprese il viaggio ma non parlammo più fino al ritorno con la variante che Patrick invece di condurmi in albergo mi portò a casa sua.. Visitando la villetta non potei fare a meno di apprezzare quanto fosse grande, ordinata e pulita., rimasi un attimo in silenzio ma poi si accese un faro nella mia testa . La casa, per lo standard della città, era bella compreso il bagno nel quale faceva gran mostra di sé una grande vasca e francamente desideravo tanto rilassarmi in un bel bagno caldo. Mi stavo quasi addormentando nella vasca quando entrò Patrick vestito con una “djellaba” bianca e leggera,, così dicendo lasciò che la “djellaba” gli scivolasse di dosso per rimanere magnificamente nudo, era un bell’uomo Patrick e sapeva anche di esserlo ed in quel momento narcisisticamente esibiva un corpo atletico ed asciutto, due natiche perfette e ...