Lo studio - prima parte
Data: 08/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Calicanto165
... assaggiarla.
Il caffè non lo ricordo quasi: siamo estranei in un luogo pubblico.
Le propongo di salire in studio perché avremo modo di avvicinarci ancora....il primo impatto mi ha messo sotto pelle una smania invincibile di sentire il suo calore.
Usciamo dal bar, ci avviamo allo studio medico che è lì vicino. Avevo calcolato questa possibilità; chissà se si è resa conto che non lo faccio con tutte le donne che desidero. Non è una delle domande prioritarie in quel momento. Mi piace quel filo rosso, leggermente teso che si è creato tra noi.
Saliamo in ascensore, in alto, eppure la salita è breve.
Cerco di avere il suo profumo perché inondera' le mie narici.
Entra in studio con me, con la sua pelle chiara, ma è lo studio a essere inondato di luce. Nota le orchidee bianche sul davanzale. Si china a guardarle, come a fare un gesto che stemperi la tensione.
Dalle ampie vetrate vede il paesaggio mosso e dolce che circonda la città, interrotto e imbruttito solo dal viadotto dell'autostrada.
In quegli istanti penso dove possiamo sistemarci, cosa accadrà, come inizierò il gioco. In realtà, mi accorgo che tutto è già iniziato, sono sicuro che siamo eccitati entrambi, almeno nei pensieri.
Ci accomodiamo uno di fronte all'altra come nel più banale cliché medico-paziente; io scelgo la poltrona, lei è su una sedia. Non c'è una scrivania tra noi.
Ci siamo seduti per avvicinarci e nessuno dei due teme di guardarsi in volto.
Parole, parole, parole. In questa ...
... frase c'è un mondo di cose non dette; in realtà è puro flirtare che porta al piacere.
Il lettino per le visite è addossato a una parete. Lei si ne accorge e senza mezzi termini, mi chiede se ho intenzione di visitarla. Sa benissimo che la sto già esplorando.
Le mie mani, improvvisamente, si muovono per cercarla. Non ricordo di averlo deciso, è stato istintivo. Mani che le sfiorano le braccia come a rassicurarci entrambi, ma al tempo stesso per godere del contatto. Non esistono relazioni virtuali senza poi conferma in esso
La sua bocca è a pochi centimetri da me.Iniziamo a baciarci, come a voler testare se, quella affinità mentale sia anche fisica.
Appena vi entro, mi accorgo di possederla con naturalezza e voglia. Il bacio, l'ho sempre considerato il carattere più intimo dove ci sono l'umore e il sapore. Cerco la sua lingua che è frenetica e sta al mio passo. Lei schiude la bocca, insisto nel succhiarla, come se fossi io a farle un pompino. Adoro spompinare la lingua. La sua è perfetta: turgida e morbida al tempo stesso.
Amo i contrasti. Sempre.
Le mie mani iniziano a palparla mentre la bacio e affondo in lei. La tiro a me. Le lingue e le mani bramano per scoprire corpi e reazioni.
Le mostro il mio cazzo che chiede di uscire dai pantaloni e appagare la sua vista.
Lei non può saperlo, ma non sono un fan del pompino, non è la mia forma privilegiata di piacere, anche se ogni uomo lo desidera. Eppure impazzisco di eccitazione quando, ancora con gli slip ...